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Ciao, finalmente!

Eccoci, ci ritroviamo!

Abbiamo bisogno di sicurezze, ma la realt&agrave; &egrave; che tipicamente viviamo nell&rsquo;incertezza, situazione che la pandemia ha esacerbato. A fare la differenza e a impattare sul benessere &egrave; il modo in cui la gestiamo. A rendere pi&ugrave; fragili nell&rsquo;affrontare realt&agrave; dalle caratteristiche e dai confini indeterminati sono le rigidit&agrave;. A facilitare il nostro adattamento &egrave;, invece, la flessibilit&agrave;. 
Un modo per coltivarla e alimentarla consiste nel promuovere un pensiero caratterizzato dal &ldquo;not yet&rdquo;. Pensare che &ldquo;non &egrave;&rdquo; rende fragili. Viceversa, il credere che &ldquo;non &egrave; ancora&rdquo; rafforza.

Abbiamo bisogno di sicurezze, ma la realtà è che tipicamente viviamo nell’incertezza, situazione che la pandemia ha esacerbato. A fare la differenza e a impattare sul benessere è il modo in cui la gestiamo. A rendere più fragili nell’affrontare realtà dalle caratteristiche e dai confini indeterminati sono le rigidità. A facilitare il nostro adattamento è, invece, la flessibilità.
Un modo per coltivarla e alimentarla consiste nel promuovere un pensiero caratterizzato dal “not yet”. Pensare che “non è” rende fragili. Viceversa, il credere che “non è ancora” rafforza.


Pensare che &ldquo;non &egrave;&rdquo; rende fragili. Credere che &ldquo;non &egrave; ancora&rdquo; rafforza

Pensare che “non è” rende fragili. Credere che “non è ancora” rafforza


“Not yet”: il potere del “non ancora”

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