Multicultura

Osservatorio Scuola Primaria • Anteprima novembre 2011

Scuola: sarà trascurata dal nuovo ministro?

Il 30 aprile 2025 il Consiglio&nbsp;dei&nbsp;ministri ha approvato un&nbsp;disegno di legge&nbsp;che &ndash; tra le altre cose &ndash; prevede l&#39;obbligo di acquisire il consenso informato da parte dei genitori per le scuole che intendono offrire a bambini&nbsp;e&nbsp;ragazzi corsi&nbsp;di educazione sessuale e&nbsp;affettiva. Per quel che &egrave; dato capire, ci si riferisce alle attivit&agrave; di ampliamento dell&rsquo;offerta formativa e a quelle extracurricolari. Il ministro Valditara ha spiegato che tale scelta fa riferimento all&rsquo;art. 30 della Costituzione che riconosce ai genitori il diritto-dovere di educare i figli, mentre alla scuola tocca provvedere all&rsquo;istruzione dei giovani.

Educazione VS istruzione?

Per la verit&agrave;, la distinzione che fa il ministro tra educazione (di competenza della famiglia) e istruzione (di pertinenza della scuola) appare alquanto discutibile sul piano scientifico: non tiene conto del fatto che questi due aspetti sono fortemente intrecciati tra loro e ci&ograve; che li distingue &egrave;, semmai, il livello di formalit&agrave; che possono presentare. La scuola istituzionalmente struttura i propri interventi in modo pi&ugrave; &ldquo;professionalizzato&rdquo; e formalizzato per perseguire i propri obiettivi istituzionali, ma nel fare questo inevitabilmente crea situazioni e contesti comunicativi e relazioni in cui gli aspetti emotivo-affettivi vanno di pari passo con quelli istruzionali e cognitivi. E d&rsquo;altro canto, molti apprendimenti prendono avvio in famiglia, attraverso situazioni il pi&ugrave; delle volte informali e non formali in cui i genitori e gli altri membri della famiglia trasmettono conoscenze, abilit&agrave; e competenze ai bambini. Insomma, tentare di fissare un limite tra questi due aspetti &egrave; come tentare di individuare il confine del mare rispetto alla terra, come fa, senza successo, il professor Bartleboom, il personaggio del romanzo Oceano Mare, di Alessandro Baricco.

Educare all&rsquo;affettivit&agrave; alla primaria

Ma a pensarci bene anche definire qual &egrave; il territorio di stretta pertinenza dell&rsquo;educazione affettiva potrebbe essere alquanto arduo. Nella scuola primaria, ad esempio, educare all&rsquo;affettivit&agrave; significa far acquisire a bambini e bambine consapevolezza delle proprie e altrui emozioni, essere in grado di riconoscerle e dare loro un nome, ma anche approfondire il significato di rispetto reciproco e di sana esplorazione del proprio corpo. Per svolgere queste ordinarie attivit&agrave; educative si presume che non sia necessario alcun consenso informato, in quanto previste dalle Indicazioni Nazionali e rivolte alla generalit&agrave; degli alunni. E infatti lo stesso ministro ha specificato che nella scuola primaria si potranno trattare, senza bisogno di consenso informato, i temi biologici previsti dalle Indicazioni Nazionali come anatomia, corpo umano riproduzione, evoluzione ecc.

Pi&ugrave; in generale, va ribadito che il problema non &egrave; quello di limitare o porre sotto il controllo dei genitori queste attivit&agrave;, ma semmai quello di estenderle sempre pi&ugrave; per prevenire la disinformazione e per contrastare forme di violenza e di bullismo. Anzi, siamo convinti che di queste attivit&agrave; ne abbiano bisogno soprattutto quei bambini che provengono da quelle famiglie che appaiono cos&igrave; preoccupate di &ldquo;proteggere&rdquo; i propri figli dalla &ldquo;contaminazione&rdquo; dell&rsquo;educazione affettiva.

Scriveva il poeta libanese Khalil Gibran:

&ldquo;I vostri figli non sono figli vostri... / Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono. / Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perch&eacute; la loro anima abita la casa dell&#39;avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni.&rdquo;

Educazione affettiva e consenso informato