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Festa della primavera e festa dell'insegnante in Albania

In Albania la festa degli insegnanti e quella della primavera arrivano quasi insieme: il 7 e il 14 marzo. In entrambi i casi, si tratta di feste del dono che vengono ricordate anche quando si è lontani dal Paese di appartenenza. 

di Lorenzo Luatti01 marzo 20164 minuti di lettura
Festa della primavera e festa dell'insegnante in Albania | Giunti Scuola

Una ventina d’anni fa, precisamente nel 1994, l’UNESCO dichiarò il 5 ottobre “Giornata mondiale degli insegnanti”. Chi l’ha vista? In Europa e in Italia soprattutto, non è molto conosciuta o non viene presa sul serio. Una festa “fantasma”, insomma. Non è così, ad esempio, in Albania dove la festa dell’insegnante è un festa nazionale molto sentita che ha origini nella grande storia di questo Paese.

La festa dei docenti

Il 7 marzo, in Albania, si celebra la festa dell’insegnante, dedicata a tutto il personale docente: recite, piccoli spettacoli, passeggiate per la città, visite al museo e poi un regalo finale agli insegnanti, di solito dei fiori. E poi, tornati in classe, tanti dolci da mangiare offerti dagli insegnanti: caramelle, biscotti, llokume (dolce tipico albanese dalla consistenza gelatinosa: un'immagine in alto a destra).
È una ricorrenza storica importante: il 7 marzo 1887, nella città di Korça nella parte centro-meridonale del Paese, si inaugurava la prima scuola in lingua albanese . Per molti secoli, la dominazione ottomana aveva imposto la religione e i costumi islamici in gran parte del paese: gli albanesi non potevano avere proprie scuole e i libri in lingua albanese furono bruciati. Ma gli albanesi si organizzarono: l’istruzione veniva impartita di nascosto, in case private, tra mille difficoltà e pericoli. Dopo tanti sforzi, finalmente, nasce la prima scuola albanese. La festa è dedicata a Petro Nini Laurasi , martire della cultura albanese che ha lottato per l’istituzione di una scuola albanese in Albania.
È una tradizione così radicata che spesso rimane viva anche nelle famiglie albanesi emigrate all’estero : non è raro, ad esempio, in Italia, che il 7 marzo l’allievo di nazionalità albanese si presenti in classe con un dono.

Dita e verës , la festa di primavera

Il tempo di una settimana ed ecco che arriva dita e verës (“giorno di primavera”), l’attesissima festa di Primavera. Da alcuni anni, il 14 marzo è diventato un giorno di festa nazionale , celebrato da tutti gli albanesi: si pranza all’aperto in compagnia di parenti e amici. Rigenerazione, risveglio della natura, continuità della vita, sono i significati più profondi di questa ricorrenza pagana, le cui origini si perdono nell’antichità. Le bambine indossano un braccialetto composto da un filo rosso e uno bianco intrecciati (che ricorda il mărţişor rumeno). È un vero e proprio portafortuna preparato con cura dalla nonna: aiuta a restare in salute e belli coloriti dal tenue sole di primavera! Si toglie solo dopo quaranta giorni, legandolo ad un ramo di rosa.

Dolcetto tipico

Il giorno di primavera non può mancare il dolce tipico della festa, il ballakume , un amalgamato di farina di mais, burro, zucchero, tuorli d’uovo, inzuppato in un succoso sciroppo (di acqua, zucchero e limone). Si mangiano anche fichi secchi, noci, cosce di tacchino, uova lesse, simite (una sorta di panino).

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