L’ambientamento al nido, tra emozioni e resilienza

Includere bambini e genitori

Per una scuola "umana"

Progettare in modo flessibile alla scuola dell'infanzia

Alla scoperta di sogni ed emozioni

La Gioia di ricominciare

Rami per giocare e decorare

Che cosa fare? • Condividiamo le regole e i criteri con cui riorganizzare gli spazi educativi, coinvolgiamo anche il personale non docente, i rappresentanti dei genitori, altri interlocutori utili (per esempio il pediatra). • Affrontiamo i problemi e comunichiamo le soluzioni trovate, nei modi opportuni, alle famiglie e ai bambini (vedi anche “Lavorare in gruppo e in rete”, pag. 28). • Decidiamo come gestire e riorganizzare l’arrivo a scuola e il distacco dal genitore e all’uscita il ritrovarsi. • Esaminiamo tutti gli spazi di gioco, di lavoro e di esperienza. Oltre alla sanificazione, rendiamoli fruibili in modo da facilitare le distanze di sicurezza, ma anche le esperienze dei bambini. • Valorizziamo lo spazio all’aperto, ripensandolo interamente per poterlo utilizzare al pari di un’aula didattica. • Concordiamo con le famiglie di predisporre a casa un angolo dove tenere le cose di scuola, in cui ritualizzare l’avvio della propria giornata, dove incontrarsi con mamma e papà prima che partano per il lavoro e dove ritrovarsi al loro ritorno per domandarsi come è andata la giornata.

È il tanto atteso primo giorno di scuola: i bambini attraversano il cancello. Uno striscione coloratissimo campeggia sulla porta dell’ingresso: BENTORNATI E BENVENUTI! Nella stanza d’ingresso, profumata e luminosa, c’è
 
 un posto per ognuno in uno spazio di tutti
 
 : gli armadietti sono uguali, ma ciascun bambino ha un proprio appendiabiti con ripiano e può lasciare le proprie cose sicuro di ritrovarle sempre.


 Sugli
 
 armadietti
 
 ognuno trova il proprio nome a identificare l’appendiabiti e nei giorni a venire ogni bambino può personalizzare il proprio armadietto e renderlo riconoscibile. Oltre alla soddisfazione data dall’espressione di sé, quest

È il tanto atteso primo giorno di scuola: i bambini attraversano il cancello. Uno striscione coloratissimo campeggia sulla porta dell’ingresso: BENTORNATI E BENVENUTI! Nella stanza d’ingresso, profumata e luminosa, c’è un posto per ognuno in uno spazio di tutti: gli armadietti sono uguali, ma ciascun bambino ha un proprio appendiabiti con ripiano e può lasciare le proprie cose sicuro di ritrovarle sempre.Sugli armadietti ognuno trova il proprio nome a identificare l’appendiabiti e nei giorni a venire ogni bambino può personalizzare il proprio armadietto e renderlo riconoscibile. Oltre alla soddisfazione data dall’espressione di sé, questo diventa uno spazio per farsi conoscere e conoscere gli altri, per portare un po’ di casa nella scuola. Solitamente offriamo un angolo che inviti la coppia bambino-genitore a scambiare le ultime conversazioni prima di salutarsi, guardare il menù e le attività del giorno. Su un piccolo tavolo, fanno l’occhiolino albi e libri illustrati che accompagnano il saluto.Quest’anno pensiamo anche alle strategie che permettano di vivere a scuola con sicurezza e di “frequentarci” in una situazione nuova: diversifichiamo gli ingressi e ci salutiamo prima di entrare, modifichiamo gli spazi di gioco e di lavoro per giocare bene, ma nel rispetto delle regole, usiamo molto lo spazio all’aperto, organizzandolo; facciamo entrare i riti della scuola nella casa di ciascuno, se dobbiamo ancora stare lontani. 

È il tanto atteso primo giorno di scuola: i bambini attraversano il cancello. Uno striscione coloratissimo campeggia sulla porta dell’ingresso: BENTORNATI E BENVENUTI! Nella stanza d’ingresso, profumata e luminosa, c’è un posto per ognuno in uno spazio di tutti: gli armadietti sono uguali, ma ciascun bambino ha un proprio appendiabiti con ripiano e può lasciare le proprie cose sicuro di ritrovarle sempre.Sugli armadietti ognuno trova il proprio nome a identificare l’appendiabiti e nei giorni a venire ogni bambino può personalizzare il proprio armadietto e renderlo riconoscibile. Oltre alla soddisfazione data dall’espressione di sé, questo diventa uno spazio per farsi conoscere e conoscere gli altri, per portare un po’ di casa nella scuola. Solitamente offriamo un angolo che inviti la coppia bambino-genitore a scambiare le ultime conversazioni prima di salutarsi, guardare il menù e le attività del giorno. Su un piccolo tavolo, fanno l’occhiolino albi e libri illustrati che accompagnano il saluto.Quest’anno pensiamo anche alle strategie che permettano di vivere a scuola con sicurezza e di “frequentarci” in una situazione nuova: diversifichiamo gli ingressi e ci salutiamo prima di entrare, modifichiamo gli spazi di gioco e di lavoro per giocare bene, ma nel rispetto delle regole, usiamo molto lo spazio all’aperto, organizzandolo; facciamo entrare i riti della scuola nella casa di ciascuno, se dobbiamo ancora stare lontani.&nbsp;

FAQ 15. La famiglia può chiedere di tenere nascosto il disturbo e applicare solo forme di tutela che non siano visibili o riconoscibili come tali dai compagni? (ed. PLUS)

Spazi tra scuola e casa

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