La forza della collaborazione e della rete

Una scuola considerata “problematica” per la presenza predominante di bambini e ragazzi stranieri fa di questa sua caratteristica un punto di forza. Grazie a una forte rete associativa e alla collaborazione di tutti. Dall'Associazione Genitori Scuola “Di Donato” di Roma

di Redazione GiuntiScuola02 febbraio 20175 minuti di lettura
La forza della collaborazione e della rete | Giunti Scuola

All’inizio: il recupero degli spazi

L’ Associazione Genitori Scuola Di Donato nasce a Roma presso la scuola del rione Esquilino nell’anno scolastico 2003-04 da un gruppo di genitori che, stimolati dall’allora preside Bruno Cacco, si sono fatti carico di ripristinare i seminterrati della scuola, da anni abbandonati e sommersi dalle immondizie.La riapertura di questi spazi ha innescato un circolo virtuoso che ha visto progressivamente convergere le energie delle numerose componenti della scuola - oltre ai genitori e i bambini, gli insegnanti, i non docenti e la dirigenza - e delle istituzioni municipali e comunali, in nome di una comune valorizzazione del bene pubblico.
Oggi l’Associazione Genitori, che contacirca trecento soci che prestano volontariamente le loro forze, gestisce questi spazi (1000 metriquadri) in orario extra-scolastico, insieme ai cortili e alla palestra della scuola Di Donato, ospitando numerose attività sportive, ricreative, culturali, educative e formative per bambini ed adulti.Il lavoro risulta particolarmente significativo nel contesto multietnico della Scuola Di Donato, presso Piazza Vittorio nel centro storico della città di Roma. Dal dicembre 2004, l’Associazione è anche capofila del Polo Intermundia del I Municipio, un centro comunale di educazione e di pratica interculturale che ha sede negli stessi seminterrati.
Uscendo dalla scuola, l’Associazione è inoltre diventata un importante riferimento per la vita del rione Esquilino, inserita in una rete di rapporti con altre associazioni, progetti, enti che lavorano per la costruzione di una città a misura dei bambini e delle bambine, ossia a misura di tutti.

La scelte dei genitori, tra ansie e aspettative

La scuola, appartenente all’Istituto Comprensivo “Daniele Manin”, è considerata una delle più rappresentative riguardo alla questione della presenza di alunni con cittadinanza non italiana. Nel corso degli anni 2000 la percentuale di questi alunni ha raggiunto e superato la quota del 50%, di cui però oltre l’85% nati in Italia e senza alcun problema di apprendimento e uso della lingua italiana.
La scelta della scuola per i propri figli nel rione Esquilino è dunque spesso caratterizzata da un groviglio di ansie e aspettative che vengono alimentate da una forte pressione mediatica sulle scuole “ad alto tasso di presenza straniera”. I mezzi di informazione amplificano le preoccupazioni dei genitori, concernenti lo svolgimento dell’attività didattica in un contesto educativo che si suppone impacciato dalle difficoltà linguistiche degli alunni.
La semplice lettura dei dati appena citati (e cioè, la percentuale preponderante di bambini nati in Italia e precocemente scolarizzati) presenta invece una situazione diversa.Nel rione Esquilino, le ansie sono poi aumentate dal fatto che vi è un secondo polo scolastico nel quale la percentuale degli alunni stranieri – per varie ragioni – risulta radicalmente inferiore rispetto a quella del nostro Istituto (circa il 20-25%).Tuttavia la nostra esperienza ci ha insegnato che alcune delle sfide oggettivamente presentate dall’ingresso di alunni che hanno scarsa conoscenza della lingua possono essere affrontate con successo proprio grazie a questa tessitura collaborativa, che accoglie le famiglie migranti in una rete sociale formata dai bambini, dai genitori, dagli insegnanti, dalla comunità del territorio.
Una rete fatta da insegnanti motivati, promotori di progetti didattici interculturali innovativi, fondati su una consapevole cultura dell’accoglienza che ha ricadute positive su tutti gli alunni; da famiglie che si prendono il tempo di incontrarsi in un luogo comune, condividendo – adulti e ragazzi – attività quotidiane, aspettative, preoccupazioni; da strutture particolari, come l’équipe psico-pedagogica e di mediazione linguistica e culturale che l’Associazione ha messo in piedi dal 2005, in collaborazione per 10 anni con il Progetto Mediazione Sociale del Comune di Roma: una struttura disponibile a rispondere ai bisogni delle singole classi e delle stesse famiglie.Una rete scolastica che interagisce con la rete territoriale attraverso la “mediazione” naturale dei genitori che vivono nel quartiere e fanno parte della Scuola e che sono in grado, più di ogni altro, di rappresentare e mettere in pratica l’interesse generale della comunità alla base del principio di sussidiarietà di cui al quarto comma dell’art.118 della Costituzione.

Quando la scuola è bene comune

Riteniamo che proprio questa rete, con la qualità oggettiva che offre ai processi educativi di qualsiasi bambino,italiano e non, abbia determinato l’attuale inversione di tendenza nelle percentuali: molte famiglie italiane della zona, attirate dal fermento creativo della Scuola Di Donato, hanno ripreso ad iscrivervi i propri figli, col risultato che la percentuale di bambini con cittadinanza non italiana, nella scuola materna ed elementare, è, negli ultimi anni, scesa sotto la soglia del 50% riequilibrando le dinamiche interne al quartiere e permettendo la riduzione dell’emergenza educativa degli anni 2000.
Una “normalità” riconquistata dalla scesa in campo dei cittadini-genitori che hanno offerto gratuità, tempo e competenza e dal coraggio dei dirigenti e degli insegnanti che hanno saputo aprire la scuola a nuovi percorsi che hanno superato la visione ottocentesca della semplice istruzione come “servizio pubblico” e guardano alla scuola e all’educazione come “bene comune”.
Una normalità che è innanzitutto di diritti costituzionali riconquistati, insieme da italiani e migranti, in un percorso di cittadinanza che ci permette di guardare con fiducia alla convivenza nel nostro quartiere. Questo è forse il risultato più bello per il futuro: una Scuola capace di essere sempre più motore della convivenza di un quartiere, di una città, di un paese intero.

Foto dal sito Associazione Genitori Scuola Di Donato

 
 
 

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