Geografia/Italiano - Il fiume

Rovesciare per includere: un progetto di Geostoria con i BES

Sesamo e GeoScuola: un nuovo modo di fare Geografia

geografia il quartiere

Orientarsi a scuola

Orientarsi in uno spazio aperto

Orientarsi con il corpo

Attività 2

Le città sono spesso organizzate, per motivi amministrativi, in numerose parti più piccole: i quartieri.<img filer_id="216649" src="/d/filer/sharing/1598526110/216649/" title="" align="" thumb_option="" original_image="false" style="float: right; height: 276px; width: 380px; margin: 10px;" data-cke-saved-src="/d/filer/sharing/1598526110/216649/"> Il nome “quartiere” deriva dal fatto che in epoca medioevale e rinascimentale le città erano spesso suddivise in quattro parti. Quando erano suddivise in tre parti queste si chiamavano “terzieri” (a Lucca, per esempio), quando le parti erano sei si chiamavano “sestieri ”(come a Venezia, Genova, Milano e Firenze).Prima parte: i quartieri della città. Consegniamo una fotocopia A4 della pianta della città. Organizziamo i bambini in piccoli gruppi e chiediamo: “Sapete quanti sono i quartieri della nostra città? Ne conoscete i nomi? Sapreste indicarli sulla carta geografica?”. Dopo il confronto mostriamo la pianta della città in cui siano evidenziati i confini dei vari quartieri e presentiamoli brevemente.

Esploriamo il quartiere

Le città sono spesso organizzate, per motivi amministrativi, in numerose parti più piccole: i quartieri.
 <img align="" data-cke-saved-src="/d/filer/sharing/1598526110/216649/" filer_id="216649" original_image="false" src="/d/filer/sharing/1598526110/216649/" style="float: right; height: 276px; width: 380px; margin: 10px;" thumb_option="" title=""/>
 
 Il nome “quartiere” deriva dal fatto che in epoca medioevale e rinascimentale le città erano spesso suddivise in quattro parti. Quando erano suddivise in tre parti queste si chiamavano “terzieri” (a Lucca, per esempio), quando le parti erano sei si chiamavano “sestieri ”(come a Venezia, Genova, Milano e Firenze).


 
 Prima parte: i quartieri della città.
 
 Consegniamo una fotocopia A4 della pianta della città. Organizziamo i bambini in piccoli gruppi e chiediamo: “Sapete quanti sono i quartieri della nost

Le città sono spesso organizzate, per motivi amministrativi, in numerose parti più piccole: i quartieri.Il nome “quartiere” deriva dal fatto che in epoca medioevale e rinascimentale le città erano spesso suddivise in quattro parti. Quando erano suddivise in tre parti queste si chiamavano “terzieri” (a Lucca, per esempio), quando le parti erano sei si chiamavano “sestieri ”(come a Venezia, Genova, Milano e Firenze).Prima parte: i quartieri della città. Consegniamo una fotocopia A4 della pianta della città. Organizziamo i bambini in piccoli gruppi e chiediamo: “Sapete quanti sono i quartieri della nostra città? Ne conoscete i nomi? Sapreste indicarli sulla carta geografica?”. Dopo il confronto mostriamo la pianta della città in cui siano evidenziati i confini dei vari quartieri e presentiamoli brevemente.

1. Chiediamo ai bambini di richiamare alla memoria alcuni luoghi del quartiere in cui hanno vissuto una forte emozione.2. Per ogni episodio, a seconda dell’emozione associata, devono pescare un bollino colorato: gioia = giallo; tristezza = marrone; paura = blu; rabbia = rosso; calma = verde.3. Facciamo posizionare i rispettivi bollini sul quartiere dando vita a una vera e propria mappa emotiva.4. Confrontiamo le posizioni e i colori dei bollini e riflettiamo insieme.

Seconda parte: conosciamo ed esploriamo il quartiere. Siamo sicuri di conoscere il quartiere in cui viviamo? Quali sono le caratteristiche che lo rendono unico? Da dove deriva il suo nome? Quali sono i luoghi che frequentiamo di più? Raccogliamo le idee usando la SCHEDA Il mio quartiere. Usciamo a esplorare i luoghi citati direttamente, oppure usiamo Google Earth e Street View.

Attività 1

Seconda parte: arricchiamo la pianta. Una volta che il reticolato stradale è disegnato, chiediamo agli alunni di contribuire indicando, uno alla volta sulla grande pianta, i principali luoghi del quartiere: piazze, giardini pubblici, edifici, negozi e quanto altro tutti i bambini riescano a mappare. Prima di segnarli sulla mappa, apriamo il dibattito e controlliamo le immagini a disposizione (satellitari o Street View) per assicurarci della corretta posizione. Arricchiamo la pianta anche di elementi personali ed emozionali seguendo le indicazioni proposte nel LABORATORIO.

Docenti impegnati nella creazione di mappe emozionali in occasione del convegno nazionale dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG). Foto di&nbsp;Giovanni&nbsp;Donadelli.

Pianta o piante della città, bollini adesivi colorati.

Gioco <a data-cke-saved-href="https://www.missionigeografiche.it/incrocipuzzle/" href="https://www.missionigeografiche.it/incrocipuzzle/" target="_blank">“Incrocipuzzle”</a>, per allenarsi nel ricordare i nomi delle vie del proprio quartiere.

La realtà, come il nostro quartiere, accoglie anche le nostre emozioni. Guidiamo i bambini a riconoscerle e a posizionarle nello spazio.

L’alunna/o: <ul><li style="text-align: justify;">conosce i quartieri della città e localizza il proprio su una mappa? </li><li style="text-align: justify;">individua relazioni personali e significative tra le proprie emozioni e i luoghi? </li></ul>Elaborati da raccogliere: la scheda Il mio quartiere&nbsp;compilata.

Rappresentiamo il quartiere

Prima parte: la pianta del quartiere. Coinvolgiamo i bambini e seguiamo le istruzioni presenti nella SCHEDA Mappiamo in grande per disegnare su un grande cartellone la pianta del nostro quartiere.

Obiettivi di apprendimento

Attività

<ol><li class="heading5">Esploriamo il quartiere con SCHEDA&nbsp;“Il mio quartiere”</li><li class="heading5">Rappresentiamo il quartiere con SCHEDA&nbsp;“Mappiamo in grande”</li><li class="heading5">LABORATORIO: Rappresentiamo mappe emozionali</li></ol>

<ul><li class="heading5">Approfondire la conoscenza del proprio quartiere. </li><li class="heading5">Rappresentare in pianta uno spazio direttamente osservato. </li><li class="heading5">Dare forma alle emozioni legate ai luoghi.</li></ul>

Orientarsi nel quartiere

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