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Osservare è…


 Se ascoltassimo i nostri bimbi, due risposte potrebbero essere:


 “Guardare per scoprire segreti, come quando osservo le nuvole per vedere che forma hanno.” (Elena, 6 anni)


 “È come fare una foto con gli occhi della mia testa, per ricordarmi di tutte le cose belle che vedo. Guardare tutto molto da vicino anche, con gli occhi “curiosi” – come dice nonno –, come quando vedo le formiche sulla strada.” (Claudio, 4 anni)


 Il latino ci permette poi di tornare a considerare l’etimologia della parola
 
 ob-servare
 
 : cogliere, guardare al fine di conoscere, custodire.


 Elena ce l’ha detto: osserviamo “per” vedere. Per ob-servare serve intenzi

Osservare è…
Se ascoltassimo i nostri bimbi, due risposte potrebbero essere:
“Guardare per scoprire segreti, come quando osservo le nuvole per vedere che forma hanno.” (Elena, 6 anni)
“È come fare una foto con gli occhi della mia testa, per ricordarmi di tutte le cose belle che vedo. Guardare tutto molto da vicino anche, con gli occhi “curiosi” – come dice nonno –, come quando vedo le formiche sulla strada.” (Claudio, 4 anni)
Il latino ci permette poi di tornare a considerare l’etimologia della parola ob-servare: cogliere, guardare al fine di conoscere, custodire.
Elena ce l’ha detto: osserviamo “per” vedere. Per ob-servare serve intenzionalità e progettazione.
 
Lo sguardo del docente
Occhi “curiosi” che scoprono “segreti” da “custodire”. È questo lo sguardo richiesto a noi docenti. Muraglia (2024), ci propone di ripensare al ruolo di docente nel sistema educativo attuale. Egli sostiene la necessità di “un’intelligenza professionale strategicamente capace di tenere conto dei segnali provenienti dal contesto e […] superare le tradizionali forme di razionalità tecnica a favore di una razionalità riflessiva, che definisce il professionista esperto e capace di agire nell’attuale contesto epistemologico”. Il contesto delle nostre classi è infatti caratterizzato da categorie interpretative quali “instabilità, complessità e liquidità” (come ripreso da Bauman, 2005), che sfidano apertamente ogni nostra intenzionalità didattica e di programmazione.
 
L’obiettivo dell'osservazione didattica
L’osservazione didattica è una pratica che coinvolge l’analisi e la valutazione del processo di insegnamento-apprendimento in un contesto educativo. Consiste nel “fare una foto con gli occhi curiosi della testa” alle dinamiche di classe, all’interazione tra insegnante e studenti, alle strategie didattiche implementate, ma anche ai segni situati prodotti. Intendo con segno situato un gesto prodotto da uno studente mentre discute, una sua parola o un segno tracciato (Bartolini Bussi, Mariotti, 2008).
L’obiettivo è comprendere e valutare l’efficacia delle metodologie didattiche, identificare eventuali sfide e opportunità, e fornire un feedback costruttivo. L’osservazione didattica è uno strumento versatile, impiegato sia per la formazione degli insegnanti che per ottimizzare il processo di apprendimento degli studenti.
Questa pratica si configura come un elemento cruciale per superare la presunta dicotomia tra instabilità didattica e intenzionalità programmatoria. Avere, prima di entrare in aula, una chiara progettazione della durata delle attività, della struttura delle fasi di svolgimento e della loro conclusione, sembrerebbe reso impossibile dalla “liquidità” e instabilità del contesto. Eppure non dobbiamo confondere un “attivismo ingenuo” (Calvani, Marzano, Miranda, 2021) con quello che Emma Castelnuovo nel 1965 aveva definito l’arte di insegnare, cioè il “lasciarsi ispirare di volta in volta dai bisogni della classe...”. L’osservazione didattica ci permette di andare oltre l’ingenuità di una progettazione avulsa dal contesto. La progettazione, qui, rimane legata ai segni – quelle nuvole di cui vogliamo “vedere” la forma, secondo la descrizione di Elena –, ai significati. Sul piano cognitivo, infatti, l’osservazione didattica permette di guardare all’apprendimento come un susseguirsi di operazioni di ristrutturazione cognitiva e non una memorizzazione di regole e dati.
 


L’osservazione in Matematica

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