Come relazionarci con le famiglie?

Il punto di partenza: i bambini

I rituali del mattino

La Gioia di ricominciare

Ciao, finalmente!

Eccoci, ci ritroviamo!

La fine dell’anno scolastico, così come l’inizio, è sempre un momento delicato. Le ultime settimane devono chiudere in maniera serena e positiva un lungo periodo in cui tutti i bambini e le bambine hanno effettuato il proprio percorso di apprendimento e di crescita personale. Gli ultimi giorni di scuola ben si prestano per tirare le somme e fare il bilancio di nove mesi trascorsi insieme.




 Ripercorriamo il cammino


 In prima, come “rito” di conclusione dell’anno scolastico, proponiamo ai bambini una
 
 conversazione
 
 su quello che hanno imparato nel loro primo anno di scuola; possiamo far precedere questo momento dalla
 
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 del libro
 
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La fine dell’anno scolastico, così come l’inizio, è sempre un momento delicato. Le ultime settimane devono chiudere in maniera serena e positiva un lungo periodo in cui tutti i bambini e le bambine hanno effettuato il proprio percorso di apprendimento e di crescita personale. Gli ultimi giorni di scuola ben si prestano per tirare le somme e fare il bilancio di nove mesi trascorsi insieme.
 
Ripercorriamo il cammino
In prima, come “rito” di conclusione dell’anno scolastico, proponiamo ai bambini una conversazione su quello che hanno imparato nel loro primo anno di scuola; possiamo far precedere questo momento dalla lettura del libro Quante cose so di Ann e Paul Rand (Corraini), un classico (da cercare in biblioteca) che è perfetto per stimolarli a riflettere. Il passo successivo è sempre fare una discussione tutti insieme, dopodiché ognuno scrive su un foglio i suoi pensieri dai quali emergono le proprie “conquiste personali”. Tutti, come è ovvio, sottolineeranno di aver imparato a scrivere e a leggere o di averne perfezionato la tecnica; ma ce ne saranno alcuni che potrebbero scrivere: “Ho imparato a cantare in spagnolo, a colorare bene e mi sono divertito a fare i lapbook”, oppure “Ora conosco tante parole in francese e arabo ma la lingua che mi piace di più è l’inglese”; o ancora: “Ho imparato che non si fa la guerra e a giocare bene”.
A distanza di tempo, scorrendo i loro scritti emergerà chiara l’importanza dell’amicizia, nodo fondamentale per la coesione del gruppo. Gabriele, per esempio, scriverà: “Ho fatto amicizia con tanti bambini che non conoscevo”; mentre Ibram, arrivato dall’Egitto nei primi giorni di settembre, ci racconterà: “Non sapevo l’italiano, ma appena arrivato a scuola ho imparato delle cose nuove. Non sapevo come si contava dallo zero a cento e con l’aiuto dei miei compagni ho imparato”.
È sempre utile anche rivedere i primi quaderni, dove ognuno ha potuto osservare i personali – e allora ancora imperfetti – approcci alla scrittura e rendersi conto del cammino fatto. Possiamo ripetere questo rito ogni anno, più o meno con le stesse modalità, in modo che diventi un momento atteso dai bambini come una tappa importante. Con i più grandi di quarta e quinta possiamo trasformare questo momento in una sorta di bilancio finale, facendo prima un brainstorming e poi discutendo sui punti di forza e gli inevitabili momenti di criticità capitati nel corso dell’anno. Se concordiamo con gli alunni e le alunne di darci settimanalmente degli obiettivi da scrivere e conservare in una piccola scatola e da analizzare per vedere se sono stati raggiunti, non sarà poi difficile ripercorrere con una certa consapevolezza l’iter personale e di gruppo.
Va da sé, tuttavia, che di pari passo alla crescita emergano – oltre a una maggiore facilità nel raggiungere gli obiettivi di apprendimento – difficoltà di relazione dovute all’età, anche se mitigate dalla forte coesione del gruppo. Al termine, evidenziamo su un cartellone i diversi punti di criticità che serviranno per ripartire l’anno prossimo con un nuovo “patto d’aula”.
 

 
Aiutiamo bambini e bambine a diventare consapevoli delle proprie conquiste e dell’importanza dell’amicizia
 

 
Il gruppo e l'autovalutazione
Un’altra attività che si può proporre alla fine dell’anno è quella di disegnare i compagni e le compagne di classe, per verificare la coesione del gruppo e capire se ci siano bambini “più o meno isolati”. Man mano che crescono, per rendere ancor più trasparente il clima di classe possiamo chiedere che il disegno venga accompagnato da aggettivi caratterizzanti ognuno.
Altra pratica molto importante è quella dell’autovalutazione. A partire dalla classe terza possiamo chiedere ai bambini di costruire una sorta di griglia in cui inserire le abilità “conquistate” e di valutare quanto si sentano competenti nelle diverse aree disciplinari. Una volta elaborato lo schema in piccolo gruppo, se ne discute poi tutti insieme in modo che possa essere condiviso e modificato dall’intero gruppo classe. Dopo la compilazione individuale, i vari punti vengono rivisti per capire meglio ciò che ha funzionato e ciò che invece può essere migliorato trasformandolo in un obiettivo dell’anno successivo. Per conoscere le modalità che i bambini prediligono, costruiamo insieme un grafico con le attività svolte, votando poi le più gradite.
 

 
Ripercorriamo insieme il percorso fatto durante l’anno, prima di salutarsi per le vacanze
 

 
Insegnare a documentare
Negli ultimi giorni, dalla prima alla quinta, possiamo prenderci cura dei lavori realizzati durante l’anno. Questo è il momento di rilegare i quaderni, decorandoli con copertine super colorate, e di radunare i materiali dei vari progetti per poi portarli a casa. Si riordinano le lettere degli “amici di penna”, si raccolgono in una grande busta i lavori svolti, i disegni e tutti quei materiali realizzati nel corso dell’anno. Anche i cartelloni affissi nei corridoi della scuola o sulle pareti dell’aula possono essere “frazionati” in modo che tutti possano custodire un “pezzetto” del lavoro comune. La cura del proprio materiale e la relativa documentazione sono fondamentali per aiutare i bambini a capire quanto è stato proficuo e prezioso il percorso fatto, prima di salutarsi per le vacanze estive.
 


Per finire la scuola (in bellezza)

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