Nessun giorno senza scrivere

Nessun giorno senza scrivere/2

Didattica all'aperto: come creare ambienti in miniatura

Si tratta di un&rsquo;UdLA basata su un testo di Gianni Rodari con un focus sulla comprensione e produzione testuale.

Responsabilit&agrave; individuale

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	<li style="text-align:justify">Gentile, M., Chiappelli, T. (a cura di) (2016). Intercultura e inclusione. Il Cooperative Learning nella classe plurilingue. Milano: FrancoAngeli. L&rsquo;opera &egrave; scaricabile dalla piattaforma FrancoAngeli Open Access (<a href="http://bit.ly/francoangeli-oa" target="_blank">http://bit.ly/francoangeli-oa</a>).</li>
	<li style="text-align:justify">Pona, A. (2017). L&rsquo;apprendimento cooperativo nella scuola di tutti e di ciascuno. Scuola7. N. 27 (<a href="http://www.scuola7.it" target="_blank">www.scuola7.it</a>).</li>
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Equa partecipazione

Nelle nostre classi non possiamo prescindere dal vantaggio dell&rsquo;apprendere insieme tra pari. Per realizzare questo, proponiamo una metodologia inclusiva che fonde insieme aspetti dell&rsquo;Apprendimento Cooperativo e della Facilitazione linguistica e degli apprendimenti. ALC (Apprendimento Linguistico Cooperativo) &egrave; stato pensato e sperimentato, con esiti positivi, in territori ad alto flusso migratorio confermando, tra le altre cose, che non possono esserci apprendimenti linguistici se non nell&rsquo;interazione.

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Che cos&#39;&egrave; l&#39;apprendimento cooperativo?

Apprendere in modo cooperativo significa lavorare in piccoli gruppi per raggiungere obiettivi comuni. All&rsquo;interno di ogni gruppo, ciascun componente si impegna lavorando con gli altri in modo che il suo contributo e la relazione con i compagni e le compagne portino a risultati condivisi attraverso una crescita personale e collettiva.

Quattro sono i principali cardini metodologici che dobbiamo prendere in considerazione sia in fase di progettazione che durante lo svolgimento dell&rsquo;attivit&agrave; didattica: ogni docente dovr&agrave; verificare che tutti i quattro aspetti siano costantemente presenti.

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Interdipendenza positiva

Per raggiungere uno scopo o svolgere un compito nel gruppo non si pu&ograve; fare da soli. Le compagne e i compagni sono necessari. Interdipendenza positiva significa che tutti i componenti del gruppo sono strettamente legati tra loro per raggiungere un obiettivo comune.

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Per saperne di pi&ugrave;

Tutti i componenti del gruppo sono simultaneamente attivi nello stesso momento in tutti i gruppi.

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Come diventa apprendimento linguistico cooperativo?

Il punto di svolta &egrave; la contaminazione con elementi della Facilitazione linguistica e degli apprendimenti, che rende le attivit&agrave;:

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	<li style="text-align:justify">graduate e accessibili anche per studenti parlanti italiano L2 e/o con altri bisogni educativi speciali;</li>
	<li style="text-align:justify">stimolanti per tutte e tutti;</li>
	<li style="text-align:justify">ricche di elementi interculturali e plurilingui.</li>
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Per creare attivit&agrave; nelle classi plurali nel rispetto dei quattro cardini metodologici dell&rsquo;Apprendimento Cooperativo occorre, da un lato, conoscere e comprendere le varie tappe del percorso di apprendimento dell&rsquo;italiano L2 dei nostri alunni e delle nostre alunne, e dall&rsquo;altro individuare le giuste strategie didattiche per raggiungere obiettivi specifici.

Fondamentale perch&eacute; si realizzi l&rsquo;Apprendimento Linguistico Cooperativo &egrave; l&rsquo;attenzione alla formazione dei gruppi cooperativi e all&rsquo;assegnazione dei ruoli.

Ecco alcuni consigli pratici per progettare attivit&agrave; inclusive ed efficaci.

1. Formare preferibilmente gruppi eterogenei (per genere, lingue parlate, abilit&agrave; linguistiche ecc.), con competenze diverse al loro interno in modo che tutte e tutti possano contribuire a vari livelli, evitando di inserire nello stesso gruppo bambine o bambini molto amici o in conflitto tra di loro.

2. Attribuire dei ruoli cooperativi in modo da evitare eccessiva partecipazione o, al contrario, passivit&agrave; di qualche componente del gruppo.

3. Assegnare ruoli cooperativi che valorizzino la zona di sviluppo prossimale di ciascun alunno e alunna: ogni componente del gruppo sar&agrave; &ldquo;sfidato&rdquo; (a livello cognitivo e/o sociale) dal compito che le/gli &egrave; stato assegnato. Per esempio, chi &egrave; molto bravo a scrivere non avr&agrave; il ruolo di scrittrice o scrittore perch&eacute; questo ruolo non costituirebbe una sfida cognitiva; d&rsquo;altro canto, per&ograve;, a chi sta apprendendo italiano L2 non vanno assegnati ruoli troppo semplici, come colorare, perch&eacute; anche questo non sarebbe una sfida cognitiva e violerebbe il principio cardine dell&rsquo;equa partecipazione. Come riporta Jim Cummins in Identity Texts parlando di una studentessa bilingue emergente, &egrave; opportuno che chi viene accolto in una classe non sia &ldquo;just a coloring person&rdquo; (&lsquo;solo una persona che colora e basta&rsquo;).

4. Mantenere i ruoli cooperativi per tutta l&rsquo;attivit&agrave; senza rotazione perch&eacute; in classi plurali i ruoli non sono intercambiabili, ma, come le singole attivit&agrave;, sono cuciti su misura sulle reali competenze di ciascuno. 
 
Nella SCHEDA DOCENTE Oltre il nome presentiamo un&rsquo;unit&agrave; di lavoro/apprendimento che serve da esempio per sperimentare attivit&agrave; in ALC.

Tutti i componenti del gruppo intervengono e contribuiscono per il raggiungimento dell&rsquo;obiettivo comune.

I 4 CARDINI DELL&rsquo;APPRENDIMENTO COOPERATIVO 
 
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Ogni studente &egrave; responsabile nel gruppo per la sua parte di progetto: l&rsquo;impegno di ciascuno &egrave; fondamentale per raggiungere l&rsquo;obiettivo comune.

Interazione simultanea

Sperimenta le proposte e condividi con noi la tua esperienza. Scrivi a: <a href="mailto:vitascol@giunti.it">vitascol@giunti.it</a>

Apprendere insieme tra pari

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