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Libero cinema in libera terra. Festival del cinema itinerante contro le mafie

Giunge all'XI edizione "Libero Cinema in Libera Terra", un festival di cinema itinerante contro le mafie che ogni estate viaggia per la penisola e all'estero creando spazi di proiezione all'aperto. L'ultima tappa è prevista per il 15 ottobre, a Parigi. Prima, e per tutta l'estate, saranno organizzate proiezioni in Calabria, Sicilia, Puglia, Campania, Umbria, Lombardia, Emilia Romagna. Condividiamo le schede dei film e il programma del festival.

di Redazione GiuntiScuola11 luglio 20169 minuti di lettura
Libero cinema in libera terra. Festival del cinema itinerante contro le mafie | Giunti Scuola

Si è aperta a luglio con un omaggio a Ettore Scola l'XI edizione di "Libero Cinema in Libera Terra", festival itinerante di cinema contro le mafie che utilizza un furgone attrezzato con tecnologie all'avanguardia per allestire in poco tempo spazi cinematografici temporanei all’aperto, scegliendo luoghi simbolici dove montare schermo e proiettore per portare le emozioni del cinema direttamente alle persone. Il viaggio della carovana si concluderà a Parigi il 15 ottobre, dopo aver creato momenti di visione e condivisione in Calabria, Sicilia, Puglia, Campania, Umbria, Lombardia, Emilia Romagna.

Il programma del festival (organizzato da Cinemovel Foundation e da Libera, associazioni nomi e numeri contro le mafie), propone una selezione di titoli che affrontano con linguaggio innovativo i temi della lotta per la legalità contro il crimine organizzato, la difesa dei diritti umani e il sostegno ai valori morali e sociali che ispirano le legislazioni e le comunità internazionali più avanzate. Ecco le schede dei film che verranno proiettati (la descrizione è tolta dal sito del festival, si può scaricare in pdf qui ):

  • Fuocammare di Gianfranco Rosi. Italia 2016. Durata 107 min.
    Orso d’oro a Berlino 2016. Seguendo il suo metodo di totale immersione, Rosi si è trasferito per più di un anno sull’isola di Lampedusa. Da questa immersione è nato Fuocoammare . Racconta di Samuele che ha 12 anni, va a scuola, ama tirare con la fionda e andare a caccia. Gli piacciono i giochi di terra, anche se tutto intorno a lui parla del mare e di uomini, donne e bambini che cercano di attraversarlo per raggiungere la sua isola. Ma non è un’isola come le altre, è Lampedusa, approdo negli ultimi 20 anni di migliaia di migranti in cerca di libertà. Samuele e i lampedusani sono i testimoni a volte inconsapevoli, a volte muti, a volte partecipi, di una tra le più grandi tragedie umane dei nostri tempi.
  • Fiore di Claudio Giovannesi. Italia, Francia 2016. Durata 110 min.
    Carcere minorile. Daphne, detenuta per rapina, si innamora di Josh, anche lui giovane rapinatore. In carcere i maschi e le femmine non si possono incontrare e l’amore è vietato: la relazione di Daphne e Josh vive solo di sguardi da una cella all'altra, brevi conversazioni attraverso le sbarre e lettere clandestine. Il carcere non è più solo privazione della libertà ma diventa anche mancanza d’amore. Fiore è il racconto del desiderio d’amore di una ragazza adolescente e della forza di un sentimento che infrange ogni legge.
  • Taxi Teheran di Jafar Panahi. Iran 2015. Durata 82 min.
    Orso d’oro a Berlino 2015. Taxi Teheran è un film documentario interpretato e diretto dal regista iraniano Jafar Panahi. Seduto al volante del suo taxi, Jafar Panahi percorre le animate strade di Teheran. In balia dei passeggeri che si susseguono e si confidano con lui, il regista tratteggia il ritratto della società iraniana di oggi, tra risate ed emozioni. Il film è stato realizzato nonostante il divieto imposto a Panahi di fare cinema per 20 anni, ma il regista ha deciso di sfidare il divieto e ancora una volta ci propone un'opera testimonianza di un cinema che si fa militante proprio perché non fa proclami ma mostra la quotidianità del vivere in un Paese in cui le contraddizioni si fanno sempre più stridenti.
  • Appena apro gli occhi di Leyla Bouzid. Francia, Tunisia, Belgio 2015. Durata 102 min.
    Premio del pubblico alle Giornate degli autori Venice Days e Premio Label Europa Cinema alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2015. Tunisi, estate 2010, pochi mesi prima della Rivoluzione. La diciottenne Farah si è appena diplomata e la sua famiglia vorrebbe iscriverla alla facoltà di Medicina. Lei non la pensa allo stesso modo. Canta in un gruppo politico rock. Vuole vivere da cittadina attiva, ma anche divertirsi, scoprire l'amore e frequentare la città di notte.
  • I ricordi del fiume di Gianluca e Massimiliano De Serio. Italia 2015. Durata 96 min.
    Il Platz, una delle baraccopoli più grandi d’Europa, sorge lungo gli argini del fiume Stura a Torino da tanti anni. Un progetto di smantellamento si abbatte sulla comunità di più di mille persone che lo abita. In una labirintica immersione, I ricordi del fiume ritrae gli ultimi mesi di esistenza del Platz, tra lacerazioni, drammi, speranze, vita.
  • Ridendo e Scherzando di Paola e Silvia Scola. Italia 2015. Durata 81 min.
    L'intento è stato quello di fare un documentario da ridere. Raccontare Ettore Scola cercando di usare la sua chiave, quella del suo cinema: parlare cioè di cose serie senza farsene accorgere, facendo ridere. Abbiamo voluto raccontare nostro padre unicamente attraverso le interviste che ha rilasciato nel corso della sua vita, i brani dei suoi film, e quello che ci ha voluto dire 'dal vivo', senza dover ricorrere mai a interviste ad altri che parlino di lui. A fronteggiarlo al posto nostro c'è un giovane attore e regista, Pierfancesco Diliberto, Pif, che lo accompagna nel percorso che abbiamo tracciato per raccontarlo: un nostro alter ego che a seconda delle necessità fa da intervistatore, narratore, lettore, agiografo, guida, spalla… e all’occorrenza, anche da badante.
  • Due euro l’ora di Andrea D’Ambrosio. Italia 2015. Durata 80 min.
    Premio Francesco Laudadio al BiFest 2016. Due euro l’ora è un film del Sud, un film sul lavoro, sull’amore e sulla giovinezza che fugge. Non denuncia lo sfruttamento del lavoro, ma racconta ormai la normalità. La “normalità” che si vive in molti paesi del Sud, inventandosi il lavoro per sopravvivere, senza piangersi troppo addosso, ma sperando ed aspettando una vita diversa. Fino a che la realtà, un giorno come un altro, prende il sopravvento e i sogni svaniscono…
  • Era d’estate di Fiorella Infascelli. Italia 2015. Durata 100min.
    L’Asinara, 1985. In una notte come tante sbarcano sull’isola Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con le proprie famiglie. Il trasferimento è improvviso, rapido, non c’è nemmeno tempo di fare i bagagli, d’altronde la minaccia, intercettata dai Carabinieri dell’Ucciardone, è grave: un attentato contro i due giudici e i loro familiari partito dai vertici di Cosa Nostra. È un’estate calda, come non se ne vedevano da tempo, e nella piccola foresteria di Cala D’oliva, i due magistrati e le loro famiglie vivono completamente isolati dalla piccola comunità di civili dell’Asinara, controllati a vista da una pilotina e dalle guardie penitenziare.
  • Lea di Marco Tullio Giordana. Italia 2015.
    Lea Garofalo è cresciuta in una famiglia criminale. E un criminale è anche il padre di sua figlia Denise, l’uomo di cui Lea si è innamorata da ragazza: Carlo Cosco. Lea, però, desidera per Denise una vita diversa, senza violenza, menzogna e paura. Nel 2002 decide di collaborare con la giustizia e viene sottoposta con sua figlia al regime di protezione. Poi, per incomprensibili motivi burocratici, la protezione le viene revocata. Rimasta senza soldi e senza la possibilità di trovarsi un lavoro, Lea chiede aiuto a Carlo per il mantenimento della figlia e lui ne approfitta nel più vile dei modi. Lea viene rapita per strada, torturata e alla fine uccisa.
  • Redemption Song di Cristina Mantis. Italia 2015. Durata 64 min.
    Cissoko è un profugo di guerra che arriva in Italia provando in prima persona l'estrema precarietà di coloro che fuggono verso l'Europa con il miraggio di una vita migliore. La voglia di contribuire al risveglio della sua gente lo spinge a filmare con una piccola telecamera i risvolti poco allettanti di un mondo occidentale in crisi dove spesso le condizioni dei suoi fratelli sono drammaticamente vicine alla schiavitù. Il suo ritorno in Africa, in Guinea, per proiettare le immagini nelle scuole e nei villaggi, sarà un costante invito alla cessazione dei conflitti interni e all'affrancamento di se stessi e della propria terra. Virtualmente accompagnato nel suo viaggio da artisti che rafforzano il sound emotivo e dal ricordo di Thomas Sankara, dal Senegal di Ilee de Gorée, l'isola della tratta, Cissoko parte per il Brasile, per i quilombi, a rendere omaggio ai discendenti degli schiavi che continuano a lottare per i propri diritti e a mantenere vive le loro origini africane.
  • Il bambino di vetro di Federico Cruciani. Italia 2016. Durata 85 min.
    Esiste per ogni bambino un momento in cui arriva la maturazione di quei concetti che fino al giorno prima appartengono solo al mondo degli adulti. Accade così che a Palermo un bambino in poco tempo assista ad alcune scene che lo porteranno a capire cosa siano le famiglie mafiose. Tra il padre, la madre e la vita in strada non potrà fare a meno di rendersi conto del mondo che lo circonda.
  • La mia classe di Daniele Gaglianone. Italia 2013, Durata 92 min.
    Un attore impersona un maestro che dà lezioni di italiano ad una classe di stranieri che mettono in scena se stessi. Sono extracomunitari che vogliono imparare l’italiano, per avere il permesso di soggiorno, per integrarsi, per vivere in Italia. Arrivano da diversi luoghi del mondo e ciascuno porta in classe il proprio mondo. Ma durante le riprese accade un fatto per cui la realtà prende il sopravvento. Il regista dà lo ‘stop’, ma l’intera troupe entra in campo: ora tutti diventano attori di un’unica vera storia, in un unico film di ‘vera finzione’: La mia classe .

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