Contenuto riservato agli abbonati io+

Orientati o disorientati?

Eccoci alle fatiche alle mosse finali dell’anno scolastico. Ma quali scelte hanno fatto gli alunni stranieri? L’orientamento sarà stato efficace?

di Redazione GiuntiScuola24 aprile 20126 minuti di lettura
Orientati o disorientati? | Giunti Scuola

Un passaggio cruciale

La scelta della scuola superiore rappresenta per ogni ragazzo e ragazza un appuntamento importante e cruciale. Per gli alunni stranieri, essa assume spesso le caratteristiche proprie di un evento/confine che segna il primo e il dopo ; indirizza il presente verso un determinato cammino e incanala il futuro nell’una o nell’altra direzione. L’orientamento può essere dunque l’inizio di un processo di marginalizzazione, sociale e lavorativa oltre che scolastica o, viceversa, rappresentare un’opportunità di mobilità e di promozione e inaugurare un percorso di inclusione positiva.

Da parte dei ragazzi e delle loro famiglie, si tratta di elaborare decisioni importanti che non sempre sono sostenute da informazioni chiare ed efficaci sulle ragioni delle scelte e di immaginare il futuro senza farsi sovrastare dal vissuto di provvisorietà che permea il presente e pervade il quotidiano. Di far convivere dunque la precarietà dell’essere migrante, resa oggi più acuta dalla situazione attuale di crisi, con la stabilità richiesta da opzioni durature che si collocano nel qui e ora, ma che chiedono di investire sul domani e sul dopodomani.

Da parte della scuola e di coloro che si occupano di orientamento, si tratta di proporre suggerimenti e indirizzi che tengano conto di più variabili e che possano comporre i vincoli e le possibilità dei minori e delle loro famiglie, le aspettative, i progetti e le motivazioni degli uni e degli altri. Ma si tratta anche di proporre consigli orientativi che siano efficaci e non indirizzati da un rappresentazione svalorizzata dell’allievo straniero .

Scelte scolastiche “al ribasso”

Quali modalità di prosecuzione degli studi si rilevano oggi fra le ragazze e i ragazzi stranieri? I dati ci dicono che le differenze nel tasso di scolarità nella scuola secondaria di secondo grado tra italiani e stranieri risultano particolarmente elevate e preoccupanti: sulla base dei dati ISTAT 2008, esso è stato del 94% tra gli italiani e del 63% tra gli stranieri. Inoltre, fra coloro che frequentano la scuola superiore, si evidenzia una chiara differenza nelle scelte, rispetto a quelle degli italiani , anche a parità di abilità scolastiche e di punteggio ottenuto all’esame di terza media.

Le analisi dei dati mostrano in maniera evidente che studenti italiani e stranieri non prendono le decisioni sul proseguimento del percorso scolastico dopo la scuola secondaria di primo grado nello stesso modo. I secondi infatti, a parità delle altre condizioni, devono considerare un aspetto in più rispetto ai primi: il fatto di "essere stranieri". Proprio in conseguenza del fattore “etnico”, gli studenti non italiani si trovano nella condizione spesso di “rivedere al ribasso” i propri percorsi formativi .
Si sta delineando dunque una situazione scolastica che presenta tratti di diseguaglianza sociale e che rischia uno spreco di risorse e di talenti che non sono sostenuti e valorizzati in maniera efficace.

In pratica

Strumenti plurilingui per informare:
Per superare o attenuare il vuoto informativo che possono avere nel momento delle scelte scolastiche i genitori immigrati e anche i ragazzi stranieri che arrivano in Italia direttamente dai Paesi d’origine, sono stati elaborati e diffusi degli opuscoli plurilingui sul funzionamento e le caratteristiche delle diverse scuole secondarie di secondo grado (Progetto “ Scuola facendo ” promosso dal Centro Come).

Dove trovi questo contenuto