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Disturbi di linguaggio?

Spesso i problemi di linguaggio e di apprendimento dei bambini e dei ragazzi stranieri non sono tanto disturbi dell’apprendimento propri del bambino, ma di difficoltà legate al contesto e all’acquisizione di una seconda lingua in situazione di migrazione.  

di Redazione GiuntiScuola19 marzo 20127 minuti di lettura
Disturbi di linguaggio? | Giunti Scuola

“Nadia è arrivata dall’Egitto tre mesi fa ed è sta inserita in terza elementare.
La bambina non comprende ancora l’italiano e passa tutto il suo tempo in classe in silenzio senza riuscire a partecipare alle attività comuni.
Dopo vari tentativi, le insegnanti chiedono l’intervento di una mediatrice per comunicare ai genitori che intendono fare la segnalazione all’UONPIA per disturbi di linguaggio della bambina”.

“Sono stata chiamata in molte scuole per spiegare ai genitori cinesi l’intenzione degli insegnanti di segnalare gli alunni cinesi arrivati da poco tempo in Italia ai sevizi di neuropsichiatria infantile. Alcuni genitori hanno protestato con veemenza.
In Cina infatti non vi è la consuetudine di rivolgersi a dei servizi per una consultazione; ricorrono alle strutture sanitarie solo coloro che hanno gravi problemi psichiatrici o disabilità evidenti”.

Perché Nadia non parla?

I due frammenti sono tratti dai diari di lavoro dei mediatori stranieri, coinvolti nel progetto di mediazione linguistico-culturale “Mediante” , condotto nelle scuole milanesi (per avere informazioni sul progetto è possibile consultare il sito www.centrocome.it ).
Capita sempre più spesso che gli insegnanti si rivolgano ai servizi territoriali di neuropsichiatria infantile per segnalare problemi di linguaggio e di apprendimento dei bambini e dei ragazzi stranieri.
La maggior parte delle segnalazioni riguarda le difficoltà in italiano , i disagi legati allo sradicamento e alle condizioni famigliari e socio-economiche .
Come nel caso di Nadia, le difficoltà si manifestano con il silenzio in classe, la non comprensione delle consegne e dei compiti, i problemi di accesso alla lettura/scrittura.

Le "segnalazioni" degli alunni stranieri

Alcuni dati, raccolti in città e situazioni diverse, registrano negli ultimi anni la tendenza all’aumento della segnalazione ai servizi neuropsichiatrici di alunni stranieri. Citiamo, fra gli altri, quelli raccolti nel territorio ASL di Seriate in provincia di Bergamo. In questa zona, nel 2006 le richieste sono state 462 e sono salite nel 2010 a 688 ma, mentre quelle riguardanti i bambini italiani sono cresciute in quattro anni del 49%, quelle riguardanti bambini stranieri sono aumentate del 230% e rappresentano oltre un quarto di tutte le segnalazioni.
È importante sottolineare inoltre che nel caso dei minori stranieri tutte le segnalazioni provengono dalla scuola e che, dopo la consultazione, gli specialisti hanno verificato che solo il 12% dei bambini stranieri segnalati aveva veri e propri problemi di tipo neuropsichiatrico/neuropsicologico . In molti casi, come nel caso di Nadia, si tratta non tanto di disturbi dell’apprendimento propri del bambino, ma di difficoltà legate al contesto e all’acquisizione di una seconda lingua in situazione di migrazione.
Soprattutto quando la seconda lingua è tipologicamente distante dalla prima (come il cinese o l’arabo rispetto all’italiano) e non vi sono molte occasioni di contatto con parlanti italiano fuori dalla scuola. Una situazione che chiede tempo e che richiede alla scuola di mobilitare risorse, attenzioni, interventi mirati che non sempre ha a disposizione.

Un caso esemplare

Il caso di Nadia è esemplare. Quando la mediatrice è intervenuta per presentare ai genitori la richiesta della scuola di una consultazione presso l’ UONPIA , si è potuto – grazie alla comunicazione mediata – ricostruire la storia scolastica e la biografia linguistica della bambina. Nadia aveva frequentato con esiti positivi la scuola in Egitto ed è in grado di leggere e scrivere in arabo, oltre che di parlarlo. Nadia ha dunque dei “problemi” in italiano, normali dato il tempo d’arrivo e la durata dell’immersione nella nuova lingua, ma non ha un disturbo del linguaggio in senso stretto.

Per saperne di più

L'album della classe: l'italiano L2 per competenze , Stefania Ferrari.

Scuola primariaItaliano L2

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