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Avvicinarsi alla lingua "alta"

I bambini e i ragazzi vanno accompagnati a costruire delle forme intermedie fra i discorsi quotidiani informali e i discorsi disciplinari formali, che possono via via condurre verso la formulazione di enunciati più “esperti”.

di Redazione GiuntiScuola15 marzo 20126 minuti di lettura
Avvicinarsi alla lingua "alta" | Giunti Scuola

La lingua “di mezzo”

Come sanno bene gli insegnanti, una buona integrazione scolastica è strettamente collegata alla progressiva padronanza delle varietà dell’italiano e della verbalizzazione dei contenuti disciplinari. I bambini e i ragazzi vanno accompagnati a costruire delle forme intermedie fra i discorsi quotidiani informali e i discorsi disciplinari formali, che possono via via condurre verso la formulazione di enunciati più “esperti”.

Si tratta di sostenere la costruzione di interdiscorsi che muovano dalle forme quotidiane dell’orale verso quelle proprie dello scritto. Gli alunni stranieri (e anche gli italiani) devono essere resi precocemente consapevoli della varietà dei discorsi e della loro maggiore o minore informalità/formalità a seconda delle situazioni e degli interlocutori.

Per avvicinarci alla lingua “alta” si possono proporre attività, diverse nella scuola primaria e secondaria, per lo sviluppo di competenze differenti , come quelle di seguito proposte.

Esplorare i diversi usi della lingua orale

Tu mi detti, io scrivo… A partire dai più piccoli, si può chiedere di raccontare un fatto, un evento, una storia, che l’insegnante (o un alunno individuato) provvederà poi a mettere in forma scritta. La situazione di dettatura sollecita gli alunni a ricercare una forma più adeguata, ricca dal punto di vista lessicale, esplicita rispetto ai soggetti, i personaggi, le azioni. Li sollecita inoltre a confrontarsi fra loro e a co-costruire gli enunciati scegliendo la formulazione più adatta.

Dall’intervista alla presentazione dei dati. Definito un tema di interesse comune e data una traccia concordata, si possono invitare gli alunni stranieri a raccogliere testimonianze e interviste fra i pari o fra gli adulti e poi ad analizzare classificare, confrontare e, infine, riferire i risultati.

Uno stesso fatto raccontato ai compagni e presentato al telegiornale. Si invitano gli alunni stranieri a riferire un fatto, prima ai compagni, usando un linguaggio più informale e concreto, e poi a presentarlo nella rubrica della cronaca del telegiornale (o nel giornalino della classe), curando la forma, la successione cronologica, l’accuratezza dei fatti.

Imparare a definire e a presentare

Immagini e parole. Oltre alle attività consuete di comprensione e facilitazione dei testi espositivi, si possono invitare gli alunni a produrre un proprio testo espositivo a partire da quello di base, realizzando una presentazione in PowerPoint , composta da immagini e didascalie da presentare poi al gruppo dei compagni. In questo modo, si può lavorare, sia sulla comprensione dei testi scritti che sulla capacità di esporre oralmente un argomento contando su supporti visivi.

Definizioni. La definizione è una forma linguistica molto ricorrente e ampiamente diffusa nella lingua dello studio. Si invitano gli alunni a raccogliere e a classificare i diversi modi di definire un oggetto, un personaggio, un fatto, un concetto… per accompagnarli poi a proporre le loro definizioni a partire da domande/guida e dalle diverse modalità definitorie individuate.

Esprimere punti di vista

Saper argomentare e sostenere il proprio punto di vista grazie a ragioni, convincimenti ed evidenze rappresenta una competenza complessa e linguisticamente raffinata. Si possono avviare gli allievi verso l’argomentazione aiutandoli a rintracciare punti di vista diversi, cogliere le ragioni degli uni e degli altri, esprimere un giudizio esplicitandone i motivi.

Italiano L2

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