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Studiare in L2

Studiare in L2 è un compito complesso che si estrinseca in una catena di passaggi niente affatto semplici, in cui il livello di competenza linguistica gioca un ruolo determinante. È necessario per questo curare i diversi passi, senza dare nulla per scontato.

di Cristina Peccianti05 gennaio 20167 minuti di lettura
Studiare in L2 | Giunti Scuola

Primo passo: comprendere i testi espositivi

Quando si parla delle difficoltà dello studio che incontrano bambini e ragazzi stranieri nelle ultime classi della primaria e nella secondaria di primo grado, ci si concentra soprattutto sui problemi di comprensione del testo espositivo. Questo di difficoltà ne pone a iosa, non c’è alcun dubbio, ma la comprensione del testo di studio è tuttavia solo un primo passo, per quanto importante. I contenuti devono essere infatti rielaborati, archiviati e fissati in memoria, e infine esposti oralmente in modo chiaro e con un lessico adeguato.
Come ricordato in altra sede i testi di studio hanno difficoltà intrinseche , in parte legate alle caratteristiche e agli scopi dei testi espositivi i quali offrono un modello di lingua colto, adatto a esprimere funzioni cognitive complesse, molto lontano dal linguaggio orale e dagli scambi interattivi quotidiani a cui sono esposti bambini e ragazzi.
È quindi importante lavorare sistematicamente sulla comprensione del testo espositivo, puntando sullo sviluppo delle abilità di metacomprensione, rendendo gli alunni consapevoli delle operazioni da fare per comprendere un testo e delle strategie più efficaci da utilizzare per raggiungere gli scopi di lettura dei testi di studio.

Secondo passo: elaborare e memorizzare i contenuti

Il secondo passo, per svolgere con successo un’attività di studio, è quello di elaborare le informazioni nuove tratte dal testo, nel senso di collegarle a quelle già a noi note, collegarle fra loro attraverso rapporti logici, di tempo, di spazio ecc., riconoscere loro un ordine gerarchico in modo che nella memorizzazione vengano costruite delle reti associative che permettano un rapido recupero e selezione. Questo passaggio pone come la comprensione particolari difficoltà agli alunni stranieri, in quanto anche l’elaborazione e la memorizzazione sono fatte di parole e c’è spesso la necessità di memorizzare anche parole difficili , termini astratti, e talvolta decontestualizzati, del linguaggio disciplinare. Per questo è importante aiutare bambini e ragazzi in un lavoro di elaborazione e quindi di memorizzazione delle informazioni attraverso l’abbinamento di immagini e parole, la creazione di campi semantici la costruzione guidata di schemi logici, la compilazione di tabelle la proposta di giochi come cruciverba, memory, domino di parole ecc.

Terzo passo: fare l’esposizione orale

Il terzo passo, anche se è l’ultimo, non è per questo il più semplice e facile, anche perché chiama in causa un’abilità linguistica produttiva, cioè il parlato di tipo espositivo . L’esposizione di un argomento di studio è un compito particolarmente complesso in quanto è necessario:

  • avere in mente, ben chiari, i contenuti da esporre;
  • organizzare il discorso per esporre i contenuti in modo ordinato e corretto dal punto di vista cronologico e/o logico;
  • parlare in modo chiaro cercando di utilizzare il lessico specifico della materia oggetto dell’esposizione;
  • non perdere il filo del discorso e non divagare.

Nonostante la complessità del compito e l’importanza che riveste per un alunno saperlo svolgere con successo, raramente esso è fatto oggetto di insegnamento esplicito: si lascia che bambini e ragazzi lo imparino svolgendolo e collezionando magari correzioni non sempre comprese e insuccessi non sempre legati a mancanza di preparazione sui contenuti.
Con i bambini stranieri un insegnamento esplicito sull’esposizione orale è quanto mai utile. Iniziamo con il fornire loro una scaletta già predisposta e invitiamo gli alunni a seguirla nell’esposizione, in modo che non dovendo preoccuparsi di richiamare i contenuti e riordinarli, possano concentrarsi prima di tutto sull’uso di forme efficaci dell’esposizione orale. Lavoriamo in un primo momento essenzialmente sull’efficacia comunicativa, passando solo in un secondo tempo alla cura della correttezza. Solamente quando la capacità di esposizione orale ha raggiunto un buon livello, passiamo a insegnare agli alunni a prepararsi personalmente delle scalette sugli argomenti di studio, utili per l’esposizione orale, avendo la consapevolezza che neppure questo è un compito semplice in quanto chiama il causa più abilità che possono non essere tutte ugualmente sviluppate da parte di alunni stranieri.

Strumenti utili

Diamo a titolo di esempio una scheda modello (tratta da Maria Frigo, Studiare in italiano L2 , Giunti Scuola 2011), utile per la preparazione all’esposizione orale, adatta al secondo biennio della scuola primaria e alla scuola secondaria di primo grado . Nello stesso volume si trovano altre schede e indicazioni didattiche sullo sviluppo delle abilità di studio in L2.

Scheda - Le parti del corpo degli uccelli

Leggi e usa queste parole per descrivere gli uccelli che vedi nelle foto.

  • Il becco: lungo, corto, sottile, appuntito, ricurvo…
  • Le ali: grandi, piccole, chiuse, aperte, spiegate…
  • Le zampe: lunghe, corte, sottili, robuste, ad artiglio, palmate…
  • Le piume: leggere, morbide, colorate…
  • Le penne: lunghe, corte, colorate…

Guide utili

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