Parole per raccontarsi, giocare, immaginare

I bambini imparano la lingua giocando e facendo. Indicazioni operative e ludiche per l’acquisizione dell’italiano a partire dalle funzioni linguistiche. Dopo "La lingua batte dove il gioco vuole", ecco la 2° parte. Di Antonio Di Pietro.

di Antonio Di Pietro20 aprile 20174 minuti di lettura
Parole per raccontarsi, giocare, immaginare | Giunti Scuola
Giochi per raccontarsi – Funzione personale

"Lo sai che..." è uno dei modi più utilizzati dai bambini per raccontare qualcosa di sé. I modi per avviare il gioco “Lo sai che...” possono essere molteplici: raccontandosi e aspettando che a qualcuno venga in mente un aneddoto di vita, portando alcuni oggetti evocativi (un biglietto di un treno, una candelina da compleanno, un sasso), condividendo i giochi e i giocattoli della propria infanzia...

 

Per raccontarsi ci vuole una situazione raccolta (quando è possibile anche intima), un clima di ascolto e un tempo lento . Soprattutto se ci confrontiamo con bambini riservati, che hanno bisogno di calma per esprimersi a parole.

Durante un momento autobiografico o ludobiografico, ci rendiamo conto che la storia di ognuno è un po' anche la storia di un altro. Le parole di uno possono sostenere e stimolare quelle di chi vuole raccontare qualcosa di simile. Dare rilievo ai racconti di vita è un modo per riconoscere e valorizzare la quotidianità di ogni persona.

Giochi per dare e ricevere istruzioni – Funzione regolativo-strumentale

I bambini quando spiegano le regole di un gioco sono molto diretti, spesso “direttivi”. Questo modo di utilizzare la lingua (talvolta all'imperativo) permette di andare dritti all'obiettivo. E quando non arriva la parola si può fare un esempio che ti aiuta a riprendere il filo del discorso. Tra l'altro ascoltare le regole di un gioco da parte di un bambino offre interessanti occasioni per apprendere la lingua fra pari .

I giochi in scatola che hanno poche regole si prestano molto bene alla funzione linguistica regolativo-strumentale. I giochi da tavolo, inoltre, svolgendosi in piccolo gruppo, rappresentano un'occasione privilegiata per facilitare l'utilizzo e l'ascolto delle parole fra bambini. Se poi il materiale è bello e la dinamica ludica è avvincente ecco che le frasi regolative risultano essere uno stimolo ancor più efficace per lo sviluppo delle parole e dei discorsi .

Giochi per spiegare scientificamente la realtà – Funzione referenziale

I giochi scientifici rappresentano una bella occasione per descrivere quanto si osserva. Lo sguardo dei bambini nei confronti della realtà circostante è spesso di tipo scientifico. Uno sguardo che indaga, che vuole capire i perché. Spiegare scientificamente la realtà richiede l'utilizzo delle parole di tutti i giorni, ma anche uno “sforzo” linguistico che porta a far venire a galla parole difficili e parole inventate esprimere al meglio le proprie ipotesi. Fare giochi scientifici soffermandosi sul linguaggio permette di praticare una didattica cooperativa e inclusiva.

Le “magie scientifiche” (ovvero gli “esperimenti contro-intuitivi”) attraggono molto l'attenzione dei bambini e alimentano quella motivazione necessaria per “sforzarsi” a trovare le parole giuste in modo da spiegare i propri perché. E là dove non arrivano le parole, possiamo sempre chiedere ai bambini di disegnare quello che stanno ipotizzando. Così possiamo scoprire nuove parole utili per descrivere il mondo intorno a noi.

Giochi per narrare – Funzione poetico-immaginativa

Ci sono tanti modi per giocare con le storie, utilizzando le carte, i dadi, i libri... senza parole. I silent book sono albi “solamente” illustrati (infatti, si definiscono anche picture book) e si possono utilizzare come giochi per inventare storie.
Leggere un silent book insieme ai bambini può voler dire giocare a raccontare una storia per incontrarsi in un territorio ludico dove acchiappare alcuni particolari, rincorrere i pensieri fra una pagina e l'altra, giocare a nascondino con le parole. Condividere pensieri e parole per raccontarsi una storia è un gioco d'equilibrio fra il detto e il non detto, fra i punti di vista, fra chi vuole restare ancora un po' in silenzio e chi vorrebbe parlare a ruota libera.

Per garantire il diritto di parola e di silenzio possiamo utilizzare un oggetto che, di mano in mano, indica chi è invitato a parlare. In questo modo ognuno può avere l'opportunità di esprimersi.

Per motivare i bambini a elevare il proprio linguaggio possiamo scrivere le loro parole. Scrivere ciò che viene detto è un forte stimolo a essere più ricercati nel linguaggio (del resto il parlato è diverso dallo scritto). Poi, i bambini adorano vedere le proprie parole diventare scrittura a mano, al computer... fino ad entrare in un libro.

Leggi la prima parte: La lingua batte dove il gioco vuole: i bambini imparano l'italiano

Leggi la terza parte (con contibuti video): Parole per pensare e definire

 
 
 
 
 
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