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Lettoscrittura: accedere al mondo dei segni da un incerto mondo di suoni

Se fra le maggiori difficoltà dei bambini stranieri ci sono quelle fonologiche, come e quando intervenire su questo aspetto? Di Maria Cristina Peccianti 

di Cristina Peccianti15 novembre 20185 minuti di lettura
Lettoscrittura: accedere al mondo dei segni da un incerto mondo di suoni | Giunti Scuola

L’incontro con la lingua scritta è un momento delicato e difficile per tutti i bambini, e in modo particolare per gli alunni stranieri, che hanno una limitata padronanza della lingua.

Lo svantaggio linguistico , e soprattutto l’incertezza percettiva e discriminatoria dei suoni dell’italiano, incide infatti profondamente sull’apprendimento strumentale, ed è importante che esso venga seguito con particolare cura e particolari strategie nel caso degli alunni non italofoni, anche se nati in Italia e inseriti fin dai tre anni nella scuola dell’infanzia.

E proprio la scuola dell’infanzia può fare molto, realizzando programmi specifici, specie nell’ultimo anno, tesi a sviluppare i prerequisiti linguistici più rilevanti, spesso trascurati a vantaggio di quelli legati alla psicomotricità e ai pregrafismi.

La competenza fonologica

Fra i prerequisiti linguistici indispensabili per accedere alla letto-scrittura, ha un posto di primo piano la competenza fonologica , cioè la capacità di discriminare i suoni della lingua parlata e di saperli poi consapevolmente manipolare. Tale competenza comprende infatti sia l’abilità di analisi-sintesi dei fonemi e quindi il riconoscimento della corrispondenza grafema-fonema, sia la capacità di manipolare il segmento sillabico o fonologico, per sostituirlo o spostarlo e creare le diverse parole. Ed è proprio qui il punto più critico per i bambini di origine straniera, quello che crea loro maggiore difficoltà nel momento in cui devono imparare a leggere e scrivere in italiano.

Mentre i bambini italiani hanno familiarità con i suoni dell’italiano , che per loro è L1, e la stragrande maggioranza di essi li discrimina e pronuncia con una certa sicurezza, i bambini stranieri non hanno la stessa familiarità con quei suoni, spesso assai diversi da quelli della loro L1, e hanno quindi molte incertezze nella percezione e discriminazione. Immaginiamo allora quali siano le difficoltà di questi bambini quando devono fare l’analisi-sintesi dei fonemi e tutte le altre operazioni di tipo fonologico, indispensabili per accedere alla letto-scrittura, e siamo consapevoli della necessità di fare, nella scuola dell’infanzia e nei primi anni della primaria, un lavoro costante di ascolto guidato, con particolare attenzione alla ricezione dei suoni.

Dentro la didattica

Fin dai tre anni sarà utile per tutti i bambini fare ogni giorno qualche minuto di “ ginnastica dell’ascolto ”, iniziando con il lavoro sulla discriminazione delle vocali, attraverso piccoli gruppi di parole bisillabe e senza varianti vocaliche (RANA - MOTO – MELE). Più avanti, o con bambini più grandi, lavoriamo con parole che presentano invece varianti vocaliche (MARE – RAMO – LUNA), procedendo sempre con la massima gradualità e rispettando i tempi dei più lenti. Facciamo ascoltare le parole a luce spenta per sensibilizzare al massimo la percezione uditiva, poi accendiamo la luce, facciamo ripetere le parole e quindi individuare e distinguere i suoni vocalici.

Teniamo presente che di una parola o di una frase pronunciata non restano nell’orecchio i fonemi , ma degli agglomerati impuri di suoni, e da ciò nasce la grande difficoltà della comprensione per chi ascolta. Il senso passa attraverso il suono e nella comunicazione ci sono degli aspetti fonetici che non possiamo ignorare, bensì curare e verificare, anche attraverso la ripetizione.

Continuiamo a curare lo sviluppo competenza fonologica, anche alla scuola primaria. Facciamo fare giochi orali con i fonemi, le sillabe e le parole, come la segmentazione sillabica, il riconoscimento di parole con fonemi o sillabe iniziali uguali, associato a movimenti del corpo o delle mani. Proponiamo il riconoscimento e la creazione di rime, utilizzando anche testi cantati, che aiutano l’orecchio a familiarizzare con il mondo dei suoni della lingua italiana.

Per saperne di più

Maria Cristina Peccianti, Un ponte verso la primaria , Sesamo online – Scuola infanzia , aprile 2015

Scuola dell'infanziaItaliano L2

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