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A scuola nel mondo

Scopriamo e confrontiamo le scuole di tanti Paesi e documentiamo l'esperienza. Nell'articolo i motivi della proposta, i suggerimenti per realizzarla e l'esempio di un prodotto.

di Maria Frigo14 settembre 20156 minuti di lettura
A scuola nel mondo | Giunti Scuola

La mia scuola, la tua scuola

Com'è la scuola nei Paesi dai quali vengono i nostri bambini figli di immigrati? Che cosa c'è di simile e che cosa di diverso riguardo alle pratiche scolastiche, agli oggetti e al loro uso, alle emozioni provate nel tempo della scuola. E nella nostra comunità, come è cambiata la scuola, che cosa c'è di diverso e cosa è rimasto uguale rispetto a quella di genitori e nonni? Può essere significativo lavorare intorno a questi temi per vari motivi:

  • per tutti i bambini, allo scopo di sviluppare competenze nella ricerca di informazioni , nell'analisi e confronto delle fonti, nel presentare il proprio lavoro e renderlo fruibile ad altri;
  • per gli alunni che vengono da altri Paesi e per i loro genitori, come opportunità per riconoscere e rendere esplicite differenze e comunanze ;
  • per i bambini di lingua italiana, come momento nel quale si può allargare lo sguardo oltre la propria esperienza ;
  • e, infine, anche per noi insegnanti , come occasione di conoscenza e comprensione delle idee e aspettative che ognuno ha riguardo all'essere alunno.

Idee per le attività

Suscitiamo curiosità mostrando ai bambini alcune immagini evocative che presentino aspetti legati alla scuola "differenti" da quelli abituali per loro; per esempio, una classe con tantissimi o con pochissimi bambini, oggetti scolastici nuovi e vecchi , percorsi strani o particolari per raggiungere la scuola , libri di testo in altre lingue... Chiediamo di descrivere ciò che vedono, registriamo le domande e le curiosità, sollecitiamo ipotesi su ciò che vedono.

  • Prepariamo insieme ai bambini la traccia di un'intervista da rivolgere a chi ha un'esperienza di una scuola diversa dalla loro; possono essere i bambini che hanno frequentato la scuola in altri Paesi, i genitori o nonni, le persone adulte della scuola. Proponiamo di indagare sia su dati oggettivi (materie, giorni e orari, oggetti, numero di alunni, regole... ) sia su aspetti soggettivi (che cosa ti piaceva/non ti piaceva, un bel ricordo/un brutto ricordo... ).
  • Integriamo le testimonianze con materiale e documenti visivi (fotografie, pagine di quaderno o libro, testi in altre lingue, pagelle, penne con pennino, calamaio, carta assorbente, ecc.).
  • Infine, diamo un ordine logico ai materiali e scegliamo il modo per rendere visibile il risultato del nostro lavoro di ricerca (pubblicazione di cartelloni e libretti, presentazione online, spettacolo, mostra ...).

Il libro

I bambini della scuola primaria Ferrero di Genova , con le loro maestre (tra le quali la nostra Angela Maltoni ) hanno analizzato i sistemi scolastici dei Paesi d'origine dei loro genitori e successivamente hanno ampliato la ricerca ad altri Paesi. Con il materiale raccolto hanno realizzato un libro che descrive le scuole di 17 Paesi : Albania, Argentina, Brasile (Foresta Amazzonica), Canada (Inuit), Capo Verde, Ecuador, Etiopia, Giappone, Yemen, Italia, Marocco, Mongolia, Papua Nuova Guinea, Perù, Romania, Santo Domingo, Russia.

Disegni, curiosità, filastrocche, cenni geografici sul territorio accompagnano le informazioni sulle scuole. Molti dei testi del loro libro sono bilingui o nella lingua di origine degli alunni della classe. Ecco come presentano e motivano il loro lavoro:

La nostra scuola è caratterizzata da un alto numero di alunni non italofoni provenienti da molti paesi del mondo e questa, secondo noi, è una grande ricchezza e un’ottima opportunità per ampliare le conoscenze. La nostra classe, durante l’anno scolastico, ha lavorato e approfondito grandi tematiche tutte con uno sguardo aperto al mondo e alle altre culture. La condivisione di esperienze diverse ha guidato i bambini nella stesura dei contenuti presenti in questo libro, che nasce principalmente dai ricordi dei bambini e dei loro genitori. Durante la ricerca dei materiali, molti di loro, hanno portato oggetti e libri di testo di altri paesi, hanno letto testi bilingue, imparato poesie e filastrocche in lingua spagnola, romena, albanese, araba. Le altre informazioni sono state raccolte con ricerche in rete e attraverso la ricerca nello Scaffale Interculturale della scuola e nella biblioteca di quartiere. La conoscenza da parte dei bambini di codici linguistici (compresi arabo e giapponese), di stili educativi e modi di vivere diversi ci auguriamo sia utile ad una riflessione sulla unicità e varietà delle culture, in un’ottica sempre più aperta allo scambio, alla condivisione e alla tolleranza delle differenze .

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