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Parole e sassi: pensieri bambini su cose grandi

Parlare di coraggio, giustizia, fratellanza ai bambini a partire da un testo teatrale riadattato. Di Anna Maria Latrofa  

di Redazione GiuntiScuola31 maggio 20196 minuti di lettura
Parole e sassi: pensieri bambini su cose grandi | Giunti Scuola

Si muove in Italia da sei anni un piccolo esercito di pace silenzioso formato da 19 donne, una per ogni regione d’Italia. Sono le 19 attrici del progetto “Parole e Sassi” (si può leggere la loro storia e la loro mission a questo link ). Queste attrici da sei anni, senza clamore fanno conoscere a bambini e ragazzi l’antica tragedia greca “Antigone” e lanciano così nei loro cuori semi di coraggio, di fratellanza, di resistenza civile.Lo fanno con grande professionalità utilizzando un copione adattato che tiene conto della versione di Sofocle, B. Brecht, J. Anouilh, A. Smith.

L’Antigone a scuola

Un’attrice sola, munita di 8 pietre quanti sono i personaggi della tragedia, racconta la storia della coraggiosa bambina capace di infrangere le leggi degli uomini a favore di una legge più antica e universale che nasce dalla pietas umana. E i bambini l’ascoltano in un silenzio carico di sentimenti, sentimenti che solo le grandi Storie Umane sanno generare, e seguono e comprendono le complesse vicende. Questo accade anche a chi non ha una conoscenza approfondita della lingua italiana. Prima d’iniziare, l’attrice stringe con i piccoli spettatori un patto: ogni bambino deve impegnarsi a raccontare ad almeno un’altra persona la storia della bambina coraggiosa. Perché le parole possano davvero diventare sassi.
Gli intrecci della storia con i suoi specifici personaggi vengono resi fruibili da una recitazione esemplare e da un copione chiaro e d’infinita bellezza. Un po’ prima della fine della storia i bambini vengono sollecitati ad esprimere le proprie previsioni riguardo al finale e molti di loro sperano in un finale senza strappi e morte, non sanno ancora che la parola tragedia nasconde sempre un significato di mestizia, ma lo impareranno. Alla fine del racconto l’attrice chiede ai bambini di toccare e annusare i Personaggi- Sassi della tragedia e di dire come sono, secondo loro.

Di che cosa sanno i personaggi della tragedia appena ascoltata?

Ecco cosa hanno risposto i bambini della quarta A:
ANTIGONE sa di amore, l’amore della pace che conquista i cuori.
Sa di forza, di coraggio, di luce, di anima, di sforzo, di sacrificio, di dolore.
CREONTE sa di cattiveria, di coraggio, di guerra, sa di soldi, parla solo di spada, di odio, sa di tristezza perché ci si può ammazzare a vicenda, di dolore, di distruzione.
ISMENE sa di paura, sa di sangue, di preoccupazione, di solitudine, di male, di ubbidienza.
TIRESIA sa di saggezza, intelligenza, d’immaginazione, è cieco ma sa vedere e ragionare meglio di chi vede, perché può ascoltare, conosce gli uomini.
ETEOCLE sa di tradimento, non ha rispettato il patto, sa di potere, di non sincerità.
Come fa Antigone a sapere che è una cosa giusta quella che vuole fare?
Tutti hanno diritto di stare in pace quando sono morti.
Un fratello è sempre un fratello

Tracce da conservare

Dopo lo spettacolo abbiamo continuato in aula l’analisi della storia. Molti bambini hanno chiesto di imparare a memoria la versione breve della tragedia che l’attrice ha recitato, con i gesti, a conclusione di tutto il lavoro. È per me incredibile vedere recitare da 22 volti bambini una tragedia che non avrei mai pensato di proporre alla loro età. Mentre recitano li vedo proiettati nel futuro e penso che questa memorizzazione precoce potrà tornare loro in mente da grandi e magari dei versi resteranno come tracce indelebili che comprenderanno meglio in seguito.

Storia di Antigone in breve

Adesso conoscete…
La storia della ragazzina, che voleva bene a suo fratello.
La storia di due fratelli che si uccisero lancia contro lancia.
La storia della ragazzina che ruppe la legge e seppellì suo fratello.
La storia del nuvolone di corvi impazziti, e del saggio Tiresia. La storia di una sorella che obbedì alla legge e del pezzo di stoffa rosa. La storia di un re che voleva che la sua città fosse potente,che non ascoltò suo figlio e rimase solo senza niente. Questa è la tragedia della ragazzina che un re seppellì viva nella caverna buia.
Gli spunti di riflessione sono tanti, l’attrice ci lascia delle tracce di lavoro da sviluppare: leggi giuste e ingiuste, il potere, i legami indissolubili di fraternità, le scelte di la vita.

Le mappe della storia

I bambini prima hanno poi disegnato e costruito una loro personale mappa mentale della tragedia.

Alla fine ho proposto di riflettere sui legami tra i loro fratelli e le loro sorelle attraverso l’elaborazione scritta della seguente traccia lasciatami dall’attrice:

Questa è la storia di una ragazzina che voleva bene a suo fratello…Racconta di quella volta che hai sentito di voler bene a tuo fratello o a tua sorella.

Quando avevo 5 anni sono andata sulla neve con il mio papà. Non ero molto coperta e quando sono tornata a casa mi è venuta la febbre. Il giorno dopo la mamma doveva andare a lavorare e io sono rimasta a casa con mia sorella. Mia sorella mi ha curato, mi ha fatto le carezze, mi ha dato le medicine e mi ha fatto sentire importante e felice. Il giorno dopo mia sorella si è ammalata e io l’ho coccolata come aveva fatto lei.
Elisa

Un sabato pomeriggio, io, mio fratello piccolo Martino e mia mamma siamo andati al parco. Lì c’era il mio amico Andrea e Xing Kun, allora abbiamo giocato a “Ce l’hai”. Quando Martino è stato preso non voleva prendere nessuno perché era stanco. Così, io l’ho aiutato a prendere e lui era felice. Io quel giorno, ho sentito di volere tanto bene a Martino. Zhangzhi

Cinque anni fa stavo a casa con mia sorella Amy e successe una cosa inaspettata.Io stavo giocando con i lego e all’improvviso ho sentito un urlo: - Aaaaaahh! – Era mia sorella, mi sono alzato subito, il lego si è rotto, mi sono fatto un graffio e sono arrivato di corsa in salotto. Lì, ho visto…Amy impaurita che indicava un insetto morto, così le ho chiesto: - Perché fai così? - E mia sorella disse: - C’è..c’è…c’è…uno scarafaggio! Ho paura! Io che non avevo paura ho preso la scopa e un pezzo di carta e ho buttato lo scarafaggio nel cestino. Allora lei si è calmata. Quel giorno ho capito di volere molto bene a mia sorella.
Junxi

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