Un laboratorio interculturale e plurilingue

Piccola cronaca di un giorno a scuola alla scoperta delle lingue diverse. Grazie ai mediatori linguistico-culturali

di Irene Latuati25 febbraio 20203 minuti di lettura
Un laboratorio interculturale e plurilingue | Giunti Scuola
Come ci si saluta in lingua cinese? E in spagnolo? Perché i bambini di lingua araba leggono i libri cominciando dalla fine? In occasione del 21 febbraio 2020 (Giornata internazionale della Lingua Madre), la cooperativa “Progetto Integrazione” ha proposto alle scuole un laboratorio interculturale animato dai mediatori linguistico culturali . Questa iniziativa nasce dalla volontà del Polo StarT1 di voler destinare parte del monte ore degli interventi di mediazione, invece che ai classici e molto necessari colloqui con i genitori stranieri (che non sono mai abbastanza), a questa azione insolita ma altrettanto importante. Un investimento ritenuto necessario, dato che il laboratorio è stato un’occasione per avvicinare i bambini alla diversità linguistica in maniera ludica e per dare visibilità a lingue, scritture e alfabeti diversi. Ha anche voluto mettere in relazione i mediatori linguistico-culturali e gli insegnanti attraverso un approccio ludico a una lingua straniera. I mediatori di lingua araba, cinese, spagnola, bengalese e filippina hanno condotto alunni e insegnanti in un viaggio alla scoperta delle caratteristiche della loro lingua attraverso filastrocche, giochi di parole, canzoni e molto altro. Durante il laboratorio, gli alunni hanno avuto modo di scoprire scritture e suoni differenti e di potersi sperimentare in attività coinvolgenti e divertenti.
I mediatori hanno anche raccontato pezzetti della loro storia e professione, entrando così nelle scuole con un ruolo di narratori e animatori, più che di traduttori nei confronti delle famiglie e degli insegnanti.
 

 

Scoprire lingue diverse

 

Scoprire lingue diverse stimola la curiosità dei bambini e ragazzi verso l’altro, verso la scoperta dei luoghi e dei paesi. I bambini italofoni sono stati stimolati a produrre e ascoltare suoni diversi da quelli dell’italiano, mentre i bambini di diversa provenienza si sono sentiti riconosciuti e valorizzati nella scuola che accoglie, per un giorno, suoni che già conoscono e che sentono a casa. Questo laboratorio ha voluto quindi promuovere la conoscenza reciproca nelle classi, ma anche la curiosità nei confronti di nuove lingue. Ascoltare suoni differenti aiuta infatti nell’apprendimento di una lingua straniera, poiché abitua il nostro orecchio a sentire fonemi di una grande varietà e non solo quelli legati alla lingua italiana. Se un bambino ascolta due lingue da piccolo, gli sarà più facile da grande impararne altre. La lingua è come la musica: esistono tanti generi, tante tonalità, tante melodie e più ne conosciamo più riusciamo ad arricchirci.

 

Riconoscere il bilinguismo degli alunni

 

Infine, questo laboratorio ha voluto organizzare un momento di attenzione per gli studenti di lingua madre non italiana. Spesso infatti questi alunni vivono una doppia vita linguistica, in lingua madre dentro le mura di casa e in italiano a scuola. La lingua non è solo uno strumento di comunicazione ma anche e forse soprattutto un modo per esprimere le proprie emozioni, i propri pensieri e la propria cultura. I mediatori hanno dato modo ai bambini e ai ragazzi di origine straniera di utilizzare la lingua madre all’interno della scuola in un contesto didattico e non solo fra pari, valorizzando una competenza che viene spesso messa in secondo piano.
E le parole degli insegnanti alla fine del laboratorio lo confermano:
“Ma che bello l’incontro di oggi con il mediatore L.! Bambini entusiasti. Ho capito un sacco di cose!”
“Il laboratorio è andato molto bene! Ai bambini è piaciuto molto vedere le lettere dell’alfabeto arabo e come si pronunciano... e scrivere i loro nomi. Gli alunni arabi, in particolare erano molto emozionati!”
“Il mediatore A. è stato bravissimo e coinvolgente. Tutti i bambini erano interessati e in particolare gli alunni di origine araba ci hanno molto ringraziati per aver promosso questa iniziativa che li ha resi protagonisti per un giorno!”

 

 
 
 

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