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Aid el-Adha, la festa del sacrificio

Ogni mese, vi presento una festa dal mondo, tra quelle più amate e celebrate dalle varie comunità straniere presenti in Italia. Partiamo con la “Festa grande” dei musulmani che quest’anno si celebra dal 23 al 26 settembre. 

di Lorenzo Luatti08 settembre 20155 minuti di lettura
 Aid el-Adha, la festa del sacrificio | Giunti Scuola

Il sacrificio di Ibrahim

Dopo la festa dell’interruzione del digiuno, Aid el-Fitr che proclama la fine del Ramadan, passati due mesi e dieci giorni, i musulmani celebrano Aid el-Adha ( عيدالأضحى ), chiamata “festa del sacrificio o dell’agnello”, perché ricorda il sacrificio chiesto da Dio ad Abramo, episodio che si trova anche nella Bibbia. Abramo sta per uccidere suo figlio Ismaele – Isacco nella Bibbia – secondo la volontà comunicatagli da Dio in sogno: ma Isma’il viene salvato dall’intervento di Dio che sostituisce la vittima sacrificale con un montone.

La “Festa del sacrificio” cade ogni anno alla fine del dodicesimo mese lunare islamico di Dhu Haij . Viene anche detta Aid el-kabīr , cioè “festa grande”, poiché dura quattro giorni durante i quali si fa visita ai parenti e agli amici . Quest’anno si celebra dal 23 al 26 settembre e saranno giorni di festa anche per le diverse comunità musulmane presenti in Italia, ciascuna delle quali ha un proprio repertorio di ritualità e tradizioni, necessariamente rivisitato e adattato al nuovo contesto italiano.

La preghiera

La giornata del Aid (festa) comincia presto con la Salat el Eid, la preghiera preceduta da un corale takbīr e seguita da un sermone ( khuṭba ). A tale insieme di cerimonie partecipano uomini, donne e bambini che, per l’occasione altamente festiva, usano indossare i loro migliori abiti. Poi, nel ricordo del sacrificio di Abramo, viene offerto in sacrificio una capra o altri animali, che vengono divisi in tre parti uguali. Una parte va consumata subito tra i famigliari, mentre la seconda va conservata e consumata in seguito, e la terza viene destinata ai poveri della comunità , che non hanno i mezzi economici per acquistarlo.

La “festa Grande” in Italia

I musulmani che vivono in Italia incontrano spesso qualche difficoltà pratica nel commemorare questa festa. Si organizzano tra amici e familiari e vanno dai macellai di fiducia (musulmani anche loro), al mattatoio o in campagna, a comprare le pecore. Poi ognuno porta la sua carne a casa e cominciano a cucinare i piatti tipici. A Roma , ad esempio, la comunità si ritrova per la preghiera della festa del sacrificio la mattina presto alle 8.30 presso i giardini di piazza Vittorio. Al termine dei quattro turni di preghiera, alle 12.30, sarà sacrificato un montone. Sul web, sono disponibili alcuni resoconti, con immagini, della festa celebrata a Palermo e a Napoli negli scorsi anni.

Un dolce speciale

In questa occasione non può mancare il Ka’ek al Aidi , il dolce tradizionale ripieno di datteri. Si prepara qualche giorno prima della giornata della festa e si offre agli ospiti. Ecco la ricetta:

Ingredienti (per 6 persone)

  • datteri (250gr)
  • noci (100gr)
  • mandorle (100gr)
  • un cucchiaio di miele
  • zucchero a velo (80gr)
  • burro (60gr)
  • 4 uova
  • un pizzico di vaniglia
  • un cucchiaio di succo di arancia, fecola di patate (30gr)

Preparazione

  1. Tritare datteri, noci e mandorle e amalgamare con miele, zucchero e burro sfuso.
  2. Lavorare i tuorli fino a farli diventare spumosi; aggiungere vaniglia e succo d’arancia.
  3. Incorporare la fecola e il composto di frutta; montare a neve gli albumi e unirli all’impasto.
  4. Versare in uno stampo imburrato e infornare a 220°, facendo cuocere per 20 minuti; ridurre sui 200° per altri 15 minuti.
  5. Far raffreddare.
  6. Preparare la glassa (zucchero a velo, succo di limone e albume), quindi versarla sulla torta e decorare con i datteri.

Attività per la classe

Le nostre feste

  • Adottiamo un calendario multiculturale (ve ne sono online e cartacei) che segnala le date importanti di altre culture.
  • Ogni mese realizziamone uno con le ricorrenze importanti nelle culture a cui appartengono i nostri alunni: può essere l’occasione per coinvolgere i loro genitori nell’individuazione e nella spiegazione del significato di tali date.
  • Sul calendario segniamo, dunque, le date del compleanno, dell’onomastico, ma anche quelle del nuovo anno cinese, del Aid el-Adha , di Wesak Poya , e così via. Avremo così un quadro delle feste personali, della classe e delle famiglie. La casa editrice Sinnos pubblica annualmente un calendario multiculturale molto colorato . Ma si veda anche l’ottimo http://www.interfaithcalendar.org/ .

Raccontami una festa

  • Proponiamo ai nostri studenti di raccontare la festa preferita seguendo questa traccia. Che festa è? Come si chiama? Quando si celebra? Perché si festeggia? Qual è il significato della festa?
  • Chiediamo di raccontare cosa succede quel giorno, quali sono i riti, le tradizioni e le usanze, i cibi speciali, gli auguri, i comportamenti delle persone coinvolte.

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