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Giochi, lingua e tecnologie: click, si gira!

Un'app per smartphone aiuta a creare dei video in stop motion. Un'esperienza divertente ed educativa per i bambini, anche per aiutarli a correggere i loro errori linguistici. Di Antonio Di Pietro, pedagogista

di Redazione GiuntiScuola12 marzo 20194 minuti di lettura
Giochi, lingua e tecnologie: click, si gira! | Giunti Scuola

In questi giorni sono alla primaria a incontrare i bambini che l'anno scorso erano alla scuola dell'infanzia. Fra saluti e abbracci, passo per i banchi e chiedo: «L'hai scritto tu?». E con orgoglio i bambini mi fanno vedere come hanno imparato a scrivere.

Mi guardo intorno:

«Ma sapete scrivere anche... banco?».

«Siii!».

«Anche finestra?».

«Certo!!».

«E lavagna?».

«Vedi lassù, l'abbiamo scritto noi!».

Parole di classe

Mostro i miei biglietti adesivi, ne prendo uno e scrivo “muro”. Poi, lo attacco alla parete.

Inizio a distribuire bigliettini e i bambini cominciano a muoversi in tutta la classe, scrivendo parole.

Una bambina scoppia a piangere: non riesce a scrivere “porta”. E' un fiume di lacrime e chiede di uscire. L'accompagno e aspetto che si calmi. Mi dice: «Non so scrivere porta» e singhiozza un po'. Prendo un foglietto adesivo e con calma scriviamo questa parola per aprire uno spiraglio di autostima. Ridendo lo attacchiamo sulla porta del bagno.

Ritorno in classe e leggo parole difficili da scrivere (con la doppia, con l'acca..). Una bella occasione per affrontare questi inevitabili errori in un clima sereno e divertente.

Provo a fare un conteggio: in circa un'ora sono state scritte 147 parole!

Parole di casa

Tappezzata la classe di bigliettini, iniziamo a disegnare “parole di casa”. Procediamo per campi semantici: le persone, i mobili, gli animali...

I disegni vengono plastificati e ritagliati. Intanto, proviamo a scrivere le parole corrispondenti.

Poi, con queste piccole sagome, a piccoli gruppi, i bambini giocano spontaneamente a inventare storie.

Frasi in stop-motion

Monto un cavalletto e chiedo se ne conoscono il nome. Qualcuno lo chiama “telecamera”, un altro dice “cavallino”. Mostro il mio smartphone. E anche se i bambini chiedono un selfie, apro la app “Stop Motion Studio Pro”.

Prendo una sagoma (disposta insieme alle altre su di un tavolino) e la metto in scena (su un pannolenci nero): «Si vede!» dicono i bambini guardando lo schermo dello smartphone.

Intorno al set iniziamo a inventare una storia, muovendo e aggiungendo le sagome. Ad ogni movimento scattiamo una foto dalla nostra app.

Dopo circa ottanta “click” avvio l'intero filmato. I bambini restano a bocca aperta nel vedere le loro sagome muoversi come in un cartone animato.

Più volte guardiamo l'intero filmato di circa novanta secondi. Poi, faccio notare che possiamo registrare la nostra voce per raccontare ciò che vediamo e tutti vogliono dire qualcosa!

A turno registriamo i diversi interventi.

Una bambina dice: «Ancola gatto mangiale tolta». Insieme cerchiamo di formulare la frase provando e riprovando tantissime volte: «Ancola gatto mangiale la tolta»...  «Ancola un gatto vuole mangiale tolta»...  Proviamo a registrare, ma ancora non siamo soddisfatti. Alcuni bambini l'aiutano facendo vedere il labiale: «Ancola un gatto vuole mangiale la torta». Questa situazione si rivela molto motivante.

Mentre registriamo l'audio a piccoli gruppi, gli altri bambini scrivono i titoli di coda.

In continuità

A breve verranno in visita i bambini della scuola dell'infanzia. In quell'occasione verrà fatto vedere questo breve video in stop-motion. E magari ne verrà fatto uno insieme.

Intanto, dopo aver visto l'intero filmato alla LIM, i bambini ricominciano a giocare con le sagome inventando storie spontanee... e scrivendole con entusiasmo.

Questa esperienza si è svolta all'interno del progetto “Conoscersi... per stare bene insieme” del Comune di Prato .

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