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Organico di fatto per l’anno scolastico 2012-2013

Il MIUR ha dettato come ogni anno le istruzioni e indicazioni per la disciplina delle operazioni di adeguamento delle consistenze degli organici di diritto alle situazioni di fatto.

di Redazione GiuntiScuola30 luglio 20122 minuti di lettura

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’istruzione
Uffici di supporto e collaborazione con il Capo Dipartimento – uff. V
Direzione Generale per il Personale scolastico – uff. IV e V
C.M. n. 61 del 18 luglio 2012
Oggetto: A.S. 2012/13 – Adeguamento degli organici di diritto alle situazioni di fatto.

Il MIUR ha dettato come ogni anno le istruzioni e indicazioni per la disciplina delle operazioni di adeguamento delle consistenze degli organici di diritto alle situazioni di fatto, che costituiscono il presupposto per l'effettuazione delle operazioni di sistemazione e di nomina del personale relative al prossimo anno scolastico e alla piena realizzazione delle condizioni di funzionalità e di efficienza dei servizi scolastici, che non sia stato possibile assicurare in sede di definizione dell’organico di diritto.

Dopo aver ribadito che il termine di ultimazione di tutte le operazioni finalizzate al corretto e regolare avvio dell’anno scolastico (sistemazione, utilizzazione, immissioni in ruolo e incarichi a tempo determinato) è definitivamente fissato al 31 agosto , la circolare ha ricordato che, essendo stato ultimato il triennio di contenimento degli organici, le dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2012-2013 sono state definite secondo le quantità determinate nell'anno scolastico 2011-2012, procedendo, tranne che per la scuola dell’infanzia per la quale si è consolidato l’organico di fatto, alla quantificazione e alla ripartizione, tra le Regioni, delle dotazioni dei diversi ordini e gradi di istruzione in relazione all’aumento e diminuzione del numero degli alunni, alla serie storica della scolarità degli ultimi anni, nonché alle specificità relative ai comuni montani, alle piccole isole, alle aree geografiche particolarmente esposte a situazioni di disagio e precarietà, comprese quelle edilizie, nonché ai territori con un rilevante numero di alunni con cittadinanza non italiana.

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