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Il respiro: giochi di rilassamento e consapevolezza corporea

“Il mondo va troppo veloce per me ed io ho bisogno di fermarmi e di respirare…”: giochiamo a "Il fiore che non c’è”. Di Anna Lisa Di Giacinto

di Anna Lisa Di Giacinto13 marzo 20195 minuti di lettura
Il respiro: giochi di rilassamento e consapevolezza corporea | Giunti Scuola

Respiro. Sono qui, sono io, sono vivo. Il corpo, riallacciare il legame con esso, riscoprire la discendenza dalle piccole cose. Partire dal minimo, l’essenziale, il respiro è la base. “Basta stare nel piccolo e col piccolo, perché il grande si rivela da sé quando siamo attenti”. Sistole e diastole, movimento e pausa, pieno e vuoto, il respiro è il ritmo costante della nostra vita. Sentire il corpo, le sensazioni, la vita che scorre in noi.

“Sentire il respiro che mi attraversa in questo momento e così, in pieno corpo, sapere di essere viva. Si tratta di rinascere e imparare tutto da capo […] entrare nella meraviglia della prima volta”(C. L. Candiani, Il silenzio è cosa viva )

Il fiore che non c'è

Il mondo va troppo veloce per me ed io ho bisogno di fermarmi e di respirare… Il fiore che non c’è . Un gioco per inspirare ed espirare profondamente, prendere coscienza del proprio respiro, un gioco che stimola l’immaginazione. Seduti, chiudere gli occhi, immaginare di stare in un giardino, sentire il profumo dei fiori. Quanto più è ricca la nostra esperienza della realtà, tanto più è facile immaginare. Dobbiamo aver fatto molto esercizio con i sensi, aver annusato l’odore della terra dopo la pioggia, i profumi nell’aria, l’aroma del caffè, la fragranza del pane fresco… Hai visto quel fiore? È un iris. Avviciniamoci, guardiamolo bene (visualizziamo il colore, la forma, la grandezza), facciamo finta di coglierlo, inspiriamo dal naso per sentire l’odore. L’interno si espande, il ‘qui e ora’ si dilata, arriva la calma. Diffondiamo nell’aria il profumo soffiando sui petali. I bambini si sintonizzano con il proprio respiro, il focus è percepire (attenzione focalizzata), seguono il respiro nel suo movimento naturale, senza alterarlo o trattenerlo, per qualche minuto poi riaprono gli occhi. L’aria che entra e poi esce. Respirare è dare (al mondo) e ricevere (dal mondo). Io dò, il mondo restituisce. Allargo le narici, i polmoni, faccio entrare.

Alternanza di apri e chiudi, fluire tra interno ed esterno; nel quadro di Klimt La casa del guardaboschi (1912) le finestre sono aperture, mettono in comunicazione il dentro con il fuori. foto quadro didascalia Ripetiamo il gioco con altri fiori (4/5) con profumi diversi (la rosa, il mughetto, il gelsomino, la lavanda, la margherita), creiamo un mazzo di fiori immaginario. Produciamo dei suoni (con la voce, il flauto, uno strumento a percussione) per accompagnare i movimenti della respirazione, così i bambini riescono a controllare i tempi del respiro. Variante del gioco: mostrare immagini di fiori (nominarli) anziché immaginarli, fare finta di annusarli.

“Ho scoperto di respirare…”

Accorgersi’ di respirare e immediatamente rilassarsi, liberarsi dagli stati di tensione. Affaticamento e irritabilità non risparmiano neppure i piccoli, lo stress può agire negativamente sullo sviluppo delle capacità sensoriali e sul potenziale intellettivo, aiutiamo allora i bambini a distendere la mente ed il corpo attraverso i giochi di respirazione ( Giochi di rilassamento Attività per bambini da 2 a 6 anni di N. Malenfant, Erickson, Trento, 2012). Prendiamo l’abitudine a farli un po’ tutti i giorni. La perseveranza e la costanza ci faranno ottenere nel tempo risultati migliori. Serenità, equilibrio, buon umore, stimolazione delle capacità di apprendimento, attenzione.

Respiro. Assaporo l’istante. Il respiro è il mio alleato, mi fa stare qui in questo momento che fugge… Ancorata alla terra (radicamento) e insieme, mi alzo verso il cielo, li cucio, il petto aperto al mondo, all’infinito. L’occhio interiore che guarda, dirigere l’attenzione all’interno di sé, il respiro è un sensore, avvertire le più sottili sensazioni. Canalizzare correttamente le energie, padroneggiare gli impulsi, controllare i gesti, contenimento dell’aggressività. Dal libro di Beatrice Masini Un papà racconta (Einaudi ragazzi, Trieste, 2005) abbiamo letto “Una storia camomilla”: una maestra porta i suoi alunni in fondo al giardino della scuola in un prato coperto di fiori di camomilla. I bambini annusano, respirano a fondo. Dopo un po’ tutti hanno la faccia dolce come il profumo della camomilla e molto rilassata. Quel giorno nessuno litigò con nessuno. La maestra coglie un mazzo di fiori di camomilla da portare a scuola, lo agita in aria, i bambini respirano quel profumo calmante e si tranquillizzano.

Soffio, respiro, carezza. Conoscere accarezzando (sfiorare senza prendere, qualcosa che scorre), lasciandoci accarezzare dal respiro, lasciandoci toccare dalla vita (vedi pagina fb Daniela Lucangeli, video “Carezze in parole e musica” con Lorenzo Tozzi).

Per saperne di più

Canzoni filastrocche e poesie a tema (percorso olfattivo) in:

E ora ti leggo… e ti canto con filastrocche, canzoni e attività dedicate ai cinque sensi, Giunti scuola, I quaderni di "Scuola dell’infanzia " Firenze, 2011
Albaut, Filastrocche dalla testa ai piedi , Motta junior, Milano, 2000;

Usiamo tutti i sensi, c’è chi ricorda e comunica con gli odori…
I. C. Felline, E. Martini,
Naso che guarda , Fulmino Edizioni, Rimini, 2016 ( una escursione nei negozi della città attraverso le scie degli odori ).

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