Il nido e la scuola dell'infanzia per una crescita senza forzature

Un "luogo di vita" che accoglie i bambini e le bambine nella loro interezza, non solo per gli apprendimenti cognitivi.

di Anna Lia Galardini13 settembre 20192 minuti di lettura
Il nido e la scuola dell'infanzia per una crescita senza forzature | Giunti Scuola
Sia nei servizi educativi che in famiglia, gli adulti sono sempre pronti a sollecitare le competenze cognitive dei bambini. È indubbiamente un obiettivo da sottolineare positivamente perché le grandi potenzialità di apprendimento dei primi anni di vita non vadano disperse. Questo non deve in ogni caso significare, per gli educatori e neppure per i genitori, privilegiare una visione dell’educazione che incoraggia la scelta di apprendimenti precoci, tesi sempre a preparare a traguardi successivi. Non sono unicamente le esperienze cognitive a dover essere favorite, è necessario prendere in carico la globalità dei bisogni dei bambini e quindi dare attenzione agli affetti ed alle emozioni che hanno un ruolo decisivo nello sviluppo.

 

Il bambino  “intero”


Ciò significa riconoscere un bambino intero con le sue curiosità e la sua voglia di conoscere, ma anche con i suoi affetti ed i suoi sentimenti. Questo vale per la vita in famiglia e per le esperienze che i bambini compiono nei servizi educativi. Oggi la maggior parte dei bambini trascorre nei servizi un tempo lungo della giornata. Le esperienze e i vissuti che si realizzano nel nido e nella scuola dell'infanzia hanno perciò un peso importante rispetto alla loro crescita globale. Ogni bambino deve quindi sentirsi accolto nella completezza dei suoi bisogni, nel suo desiderio di crescere e di fare, ma anche nelle sue esigenze affettive, deve essere compreso e sostenuto nelle sue fragilità e nelle emozioni, non solo nelle sue competenze cognitive.

Apprendere in relazione


Ci piace definire sia il nido che la scuola dell’infanzia “luoghi di vita”, non per sminuirne la funzione educativa, ma proprio per renderli luoghi di crescita, volendo con questa definizione cogliere tutta la ricchezza dell’esperienza infantile che si dipana nello scorrere di ogni giorno. È necessario certo promuovere la crescita cognitiva dei bambini a partire dai primi anni, ma questo deve avvenire senza forzature e con una visione aperta e ricca della crescita, capace di cogliere il forte legame tra emozioni, affetti, apprendimenti. L’impegno degli adulti deve essere volto ad offrire occasioni, sollecitazioni, stimoli che incoraggiano attività che non costringano i bambini in cornici strette, ma che si propongano come esperienze dotate di senso per la loro vita affettiva ed emotiva e per le relazioni sociali che implicano.
I bambini devono essere accompagnati in un cammino che non si esaurisce in apprendimenti strumentali di breve respiro. Non dobbiamo mai dimenticare che ogni apprendimento si costruisce a partire dalla realtà che circonda i bambini e prende avvio da una quotidianità, fatta soprattutto di relazioni affettive e di vissuti emozionali. In particolare per i bambini il legame tra emozioni e apprendimento è forte e quindi non ci può essere pensiero senza affetto.

 

Foto da  Nido Orsetto viaggatore Trento

 

 

 

 

Nido d'infanzia

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