L'orsetto e l'orto

Due titoli Fatatrac, alla scoperta dell'identità e per crescere vedendo crescere.

di Redazione GiuntiScuola07 febbraio 20136 minuti di lettura
L'orsetto e l'orto | Giunti Scuola
 

Buongiorno Elena, e grazie di aver accettato di parlarci di questi due nuovi titoli. Iniziamo dal primo , Indovina l’avventura dell’orsetto . Quali sono le caratteristiche principali di questo testo?

 

Questo libro ha la caratteristica di avere una lingua semplice e efficace, vicina al reale interesse dei più piccoli per l’intreccio degli argomenti scelti. Soprattutto rivela una narrazione avvincente che procede per mezzo di una successione di indovinelli : i piccoli a cui viene letto il libro sono coinvolti a partecipare al dipanarsi della storia, in più, indovinando, diventano protagonisti dello svolgersi dei fatti.

La narrazione così concepita è supportata dalla struttura del libro: si tratta di un cartonato con “meccanismi” (finestrelle, semplici pop-up e altri piccoli movimenti cartotecnici) che servono per svelare, sorprendendo, particolari in risposta ai quesiti per scoprire dove sia scomparso l’orsetto della piccola protagonista: Sara, per riassumere la trama, compirà un viaggio che la porterà dalla sua stanzetta fino a una spiaggia in cui ritroverà il suo amico, che mai aveva visto il mare; il ritorno, nuovamente al caldo sotto le proprie coperte rassicuranti con l’orsetto, sarà l’epilogo di un viaggio a ritroso avventuroso quanto l’andata. E, sorpresa finale, all’ultima apertura il racconto si svela anche circolare, assecondando la necessità dei più piccoli di sentire ripetere la stessa storia più volte.

Claudia Palombi, artista eclettica, è un’attrice e una cultrice di enigmistica da qui la sua passione per i giochi di parole. Il suo sodalizio professionale con la bravissima Gloria Francella sempre ironica, divertente e divertita, ormai consolidato in un’amicizia speciale, dona una particolare armonia al progetto.

Perché avete scelto, come protagonista, proprio un orsetto?

L’orsetto è stato scelto in seconda battuta, dopo un’idea iniziale di Claudia che prevedeva protagonisti diversi. La cosa che ha convinto subito è stato il procedere per indovinelli, come dicevo, ma qualcosa forse non funzionava nei protagonisti iniziali per l’età di riferimento dei fruitori che ci stavamo dando. L’introduzione dell’orsetto, del tema notturno e del sonno , è arrivata subito dopo, anche pensando all’esigenza di avere in catalogo un titolo che potesse diventare un “racconto della buona notte”.

L’orsetto è poi facilmente ascrivibile a quella serie di oggetti transizionali che tutti abbiamo sperimentato nella nostra storia personale e che continuano a caratterizzare la crescita dei bambini, quindi un ottimo espediente emotivo per attirare l’attenzione dei nostri “lettori” più giovani.

Veniamo al secondo titolo, Orto in figure...

Il tema dell'orto ci è sembrato fondamentale, perché questo consente mettere al centro la natura, la sua bellezza, l’osservazione, la progettazione, il rispetto dei tempi dello sviluppo e delle stagionalità, tutti argomenti tra i basilari per una casa editrice che si rivolga all’infanzia.

Il tema difatti è assai interessante. Ma come lo affronta Orto in figure?

In questo kit penso si possa dire che il tema è affrontato in maniera assolutamente nuova. Lo dice bene Mauro Bellei, l'autore, che dichiara in maniera tanto semplice quanto efficace il metodo di scrittura e l'intento del kit: crescere vedendo crescere e, io aggiungerei, divertendosi.

Non a caso ho detto kit, anziché volume, proprio perché il progetto tutto racchiuso in una scatola, è composto da un libro (il cui protagonista, lo Spaventapasseri amici dei passeri, ci conduce all’interno di un orto per svelarci gli aneddoti tipici, tra scienza e rivisitazione fantastica, dei suoi abitanti), da una serie di fustelle di frutta e ortaggi dell’orto (da comporre in immagini sempre nuove), una busta in cui conservare ordinatamente le fustelle una volta staccate e delle schede di cartone prefustellate per costruire lo Spaventapasseri amico dei passeri; ad esso si incastreranno cinque vaschette di plastica in cui si coltiveranno e si annaffieranno dei semi con un contagocce (vaschette, semi e contagocce sempre in dotazione nel kit).

Quali attività gli insegnati potrebbero fare con questi testi?

Si tratta di due progetti editoriali diversissimi per contenuti e aspetto, suggerirei dei percorsi altrettanto diversi che abbiano però, quale minimo comune denominatore, un certo gusto per la scoperta e il gioco .

In Indovina l’avventura dell’orsetto Palombi e Francella hanno un intento decisamente narrativo con espedienti linguistici e figurativi che conducono a sperimentare racconti con parole e immagini, descrizioni di luoghi e ambienti con lirismo, libertà e avventura; potrebbe essere occasione per inventare storie a partire da un oggetto caro da portare a scuola, e di portare la rappresentazione a punti di vista inconsueti, dall’alto in volo, come spesso accade nelle illustrazioni di Gloria. Si potrebbero anche trarre degli spunti per costruire dei libri veri e propri, d’artista , in cui introdurre l’elemento delle finestre per svelare un particolare, per accompagnare un racconto e per “amplificare” un’immagine.

Orto in figure ha una valenza espressamente multidisciplinare e si rivolge a bambini di età diverse ; è utile per lavorare sull’osservazione dell’orto, della natura: lo spaventapasseri, una volta montato, viene seminato e osservato nel quotidiano; questo può essere lo stimolo ad un progetto legato alla coltivazione e alla stagionalità di più ampio respiro a scuola: le competenze scientifiche acquisite empiricamente, il rispetto dei ritmi naturali, l’attenzione, la bellezza della natura diventano il centro.

In parallelo scorre l’intenzione di rappresentare sia per immagini che per parole (qui Bellei trova basi e ispirazione da un lato nella pittura dell’Arcimboldi, dall’altro nella lirica di Neruda pensando alle Odi elementari): aneddoti e raffigurazioni di frutta e verdura possono essere analizzate, reinventate e catalogate, poi assemblate, scomposte e ricomposte , così da creare fantasiose tassonomie sentimentali, personali o di classe.

 

 
 
 
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