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Racconti di inclusione
Tre storie di inclusione, per parole e immagini, per continuare a raccontare nel nuovo anno la scuola multiculturale di qualità, che sa tenere insieme le storie di tutti e di ciascuno. Con attenzione e competenza.
Storia di Sara che imparò da sola a suonare il piano
Continuiamo il nostro dialogo nel nuovo anno proponendovi una storia di riuscita e di desideri che si realizzano. Una storia bella, come ce ne sono tante sparse per l’Italia, ma che spesso restano nascoste e fanno fatica a farsi conoscere, lasciando così spazio ai timori e alla distanza. E invece la scuola – ma in effetti tutti noi – ha bisogno anche di notizie positive, di storie a lieto fine, di riguadagnare il posto centrale nella costruzione di un
futuro condiviso
. È la storia di Sara Alecu, una ragazzina di tredici anni, nata a Milano da genitori immigrati dalla Romania, papà falegname e mamma badante. Sara è la prima di tre sorelle, frequenta la terza media e ha moltissimi interessi e talenti: si dedica con ottimi risultati allo sport, alla ginnastica, al teatro, alla musica, al cinema.
Quando era più piccola, racconta la mamma, desiderava
imparare a suonare il pianoforte
ma in casa non c’erano soldi né per le lezioni né per comprare lo strumento. Il papà allora le regalò una tastiera e Sara ha imparato a suonare il piano da sola, seguendo le istruzioni di un manuale. Quest’anno, dopo la terza media, ha scelto di iscriversi al prestigioso liceo linguistico civico “Manzoni”, al quale si accede solo dopo aver superato un test di ingresso durissimo e complesso. Poco prima di Natale, Sara si è presentata insieme ad altri 1470 ragazzi e ha sostenuto le prove, organizzate in domande di cultura generale e di attualità. Sara è risultata la prima in graduatoria sui 215 ragazzi ammessi, con esiti davvero sorprendenti, data la difficoltà delle domande. “Ho cominciato a prepararmi da ottobre, studiando nei ritagli di tempo, insieme a mio papà. E mi ha aiutato molto la mia prof. di italiano”, ha raccontato Sara, e aggiunge: “Alla Manzoni al pomeriggio fanno corsi gratuiti di cinematografi, non vedo l’ora di iniziare”. Il dirigente scolastico del liceo “Manzoni”, che ha telefonato a Sara poco prima di Natale per darle la buona notizia, afferma: “Questi ragazzi così determinati a fare bene sono i futuri italiani, una ricchezza per il nostro Paese”.
ZOOM - La storia di Sara Alecu
Storia di bambini che raccontano la diversità disegnando fiori e cancellando confini
All’inizio i confini apparivano tracciati in maniera precisa e nessuno sconfinava: né i colori, né fiori, né le farfalle. Tutti stavano al loro posto come dentro gabbie rigide e definite… Le bellissime immagini realizzate dagli
alunni delle classi quinte della scuola primaria “Calini” di Brescia
ci fanno fare un tuffo dentro la nostra seconda storia. A partire da un’opera notissima di Piet Mondrian, i bambini hanno provato a scompaginare i confini, hanno mescolato i colori e i fiori grazie alle farfalle desiderose di volare su corolle diverse e di provare sapori e profumi sconosciuti.
Ne è risultato un video intenso e bellissimo, dal titolo
La libertà è fiorita
, nel quale i piccoli autori trattano il grande tema della diversità con fantasia, leggerezza e profondità. Il video è stato premiato al concorso “Sottodiciotto”, tenutosi a Torino nel dicembre 2015. Una piccola opera importante realizzata in una piccola grande scuola di qualità. La scuola ”Calini” è multiculturale e “plurale” da vari anni. Qui l’inclusione è pratica ordinaria e quotidiana e si basa su
un’unione straordinaria
: tra i bambini di diversa provenienza, tra i genitori di qui e d’altrove, tra i genitori e i docenti, tra la scuola e il quartiere, tra il quartiere e la città. Nella scuola sono organizzati da tempo, anche da parte del comitato genitori, attività, corsi e laboratori diversi, per sostenere i talenti di ciascuno e dare spazio ed espressione a linguaggi differenti (musica, sport, animazione, cinema, progettazione degli spazi e degli arredi da parte dei bambini insieme all’università…). Alla “Calini” ognuno fa la sua parte e cerca di costruire giorno dopo giorno le condizioni di un’inclusione positiva.
ZOOM - Un servizio video sulla scuola "Calini" di Brescia
ZOOM - La libertà è fiorita, il video e la scheda tecnica
La libertà è fiorita from Avisco on Vimeo .
Storia di una nave che era la stessa ma anche un’altra
Due storie di inclusione che hanno in comune il tema delle diversità che si incontrano, delle storie che si mescolano e diventano oggetto di curiosità reciproca e di apertura, per gli uni e per gli altri. La scuola di tutti e di ciascuno è abituata da tempo a gestire le diversità che la abitano, a costruire orizzonti comuni per bambini e genitori che hanno origini e storie diverse, a promuovere lo scambio fra uguali e diversi. Coloro che hanno a che fare quotidianamente con la pluralità spesso si chiedono:
a quali condizioni la diversità può diventare ricchezza e
chance
per tutti?
Quali differenze possono trovare spazio dentro la scuola e come fare per riconoscerle e valorizzarle?
Una metafora usata da
Tzvetan Todorov
per descrivere la cultura in movimento - così come è in movimento la nostra scuola - può servire a proporre il tema della coesistenza di unità e differenza.
La cultura, afferma lo studioso, assomiglia un po’ alla nave di Argo
. Gli Argonauti viaggiarono per mare per nove anni e, durante tutto questo tempo, apportarono modifiche continue alla loro imbarcazione. Aggiustarono gli alberi, sostituirono vele, aggiunsero legni. Alla fine del viaggio, la nave di Argo era la stessa, ma era anche un’altra. Come la nave, la cultura attraversa evoluzioni e cambiamenti inevitabili perché è viva, in trasformazione, porosa e aperta allo scambio. E oggi più che mai, in un mondo che è diventato più vicino e più mescolato, le virtù – e i saperi – propri della curiosità, dello scambio, dell’apertura, del rispetto reciproco, della negoziazione sono cruciali e devono essere praticati fin da piccoli. A scuola, prima di tutto.
Nelle storie che vi abbiamo raccontato, ritroviamo queste virtù, accanto alla qualità dell’offerta formativa, allo sguardo largo che tiene insieme la risposta ai bisogni specifici e l’attenzione allo scambio. Nelle scuole che costruiscono le condizioni per una
positiva inclusione
si pratica il riconoscimento reciproco, si sollecita la curiosità dei bambini gli uni verso gli altri, si pone la cooperazione come metodo e come obiettivo, nella consapevolezza che nessuno è in’isola.
Per saperne di più
- Graziella Favaro, La mia scuola è inclusiva? Dieci domande per autovalutarsi , su "La Vita Scolastica", 2, 2015.
Per continuare a scambiare metodi, strumenti e buone pratiche e per riflettere sulla scuola multiculturale inclusiva e di qualità, vi diamo appuntamento il 18 marzo a Padova al convegno nazionale A scuola nessuno è straniero. La scuola multiculturale nel tempo delle scelte . Le iscrizioni saranno aperte dall'11 gennaio. |
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