Lettura, nuove tecnologie, autonomia scolastica: il Ministero risponde

Dieci libri per bambini dagli 8 ai 10 anni

Di Google, di Perrault e di Cappuccetto rosso

Muoviamo i primi passi

Ad alta voce

Il dettato ortografico

Nuovi ruoli, nuove competenze

Immaginare una biblioteca come cuore della vita scolastica comporta una revisione radicale dei ruoli. Il bibliotecario scolastico &ndash; chiamato a organizzare una nuova logica dell&rsquo;abbondanza &ndash; tender&agrave; a configurarsi come una sorta di meta-mediatore. Non pi&ugrave; solo selezione, promozione, gestione operativa dei contenuti: anche organizzazione di attivit&agrave; formative per il corpo docente, finalizzate all&rsquo;integrazione della biblioteca digitale nel contesto del lavoro in classe. In un tempo in cui la filiera dell&rsquo;informazione si basa sulla disintermediazione, saranno poi le competenze degli insegnanti a consentire di reperire, in cataloghi sempre pi&ugrave; vasti, contenuti utili per gli interessi didattici correnti.

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Un ambiente inclusivo in un mondo che cambia

Un approccio ibrido alla lezione, insomma, che combini la profondit&agrave; e la tangibilit&agrave; delle risorse analogiche con la flessibilit&agrave; e l&rsquo;interattivit&agrave; delle risorse digitali, tra l&rsquo;altro formidabili strumenti per l&rsquo;autonomia didattica di studenti con bisogni educativi speciali. Gli studenti troveranno cos&igrave; nella biblioteca un ambiente inclusivo, in cui esercitare competenze di ricerca, esplorare percorsi multidisciplinari, imparare a riconoscere fonti autorevoli, approfondire i propri interessi; a conoscere s&eacute; stessi e incontrare gli altri. Un ambiente ricco e complesso, di cui il digitale sar&agrave; strumento integrante senza che per questo si generi dipendenza dalla tecnologia: obiettivo rimarr&agrave; sempre lo sviluppo di competenze &ndash; tendenzialmente analogiche &ndash; fondamentali a proiettare gli studenti verso l&rsquo;et&agrave; adulta.

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	<li style="text-align: justify;">Corso di formazione online &ldquo;La biblioteca digitale scolastica&rdquo;, a cura di Francesco Pandini, con i contributi di Giulio Blasi, Isabella Manchia e Paola Pala di Horizons Unlimited, Giunti EDU, <a href="http://www.giuntiedu.it" target="_blank">www.giuntiedu.it</a></li>
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&ldquo;La vita grama delle biblioteche nella scuola italiana&rdquo;. Cominciamo da un sottotitolo: quello che l&rsquo;Associazione Italiana Editori aveva attribuito, con buone ragioni, all&rsquo;indagine sulle biblioteche scolastiche svolta nel 2016. Il titolo, &ldquo;Piccole e povere&rdquo;, era purtroppo altrettanto adeguato: pochi volumi posseduti, una spesa minimale per l&rsquo;acquisto di novit&agrave;, una carenza cronica di personale formato e dedicato. Uno stato di salute preoccupante, quello delle biblioteche scolastiche italiane, impossibilitate per queste ragioni a entrare davvero nella vita quotidiana di insegnanti e studenti. Niente di nuovo: se in una biblioteca non si trovano contenuti n&eacute; bibliotecari, rimarr&agrave; uno spazio vuoto.

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Quali vantaggi per la scuola

Del digitale, al momento di quell&rsquo;indagine, nessuna traccia. Un confronto impietoso: nel 2015, pi&ugrave; del 50% delle scuole USA offriva un servizio di accesso agli ebook; una prima diffusione dell&rsquo;e-lending a scuola, in Italia, viene incentivata solo un paio d&rsquo;anni pi&ugrave; tardi, con l&rsquo;iniziativa ministeriale del PNSD. Di fatto, insieme al successivo PNRR, l&rsquo;azione #24 del PNSD ha innescato un processo di ridefinizione delle biblioteche scolastiche anche dal punto di vista dell&rsquo;acquisizione di collezioni digitali. Un aggiustamento di prospettiva importante: il vantaggio competitivo delle collezioni digitali rispetto a quelle fisiche, in una biblioteca scolastica, risiede nella possibilit&agrave; di proporre cataloghi straordinariamente pi&ugrave; ampi e rappresentativi del panorama editoriale contemporaneo, oltretutto fruibili in remoto, in ogni momento; e, altro aspetto centrale, gestibili dal personale dedicato grazie ad appositi strumenti che semplificano la maggior parte delle procedure.

Il digitale allora pu&ograve; garantire a una scuola la possibilit&agrave; di proporre un servizio di biblioteca in grado di incontrare le necessit&agrave; della propria comunit&agrave; di riferimento. Non solo attraverso i libri.

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Uno strumento per la didattica e l&#39;apprendimento

Non esiste biblioteca senza contenuti, analogici o digitali. Una biblioteca digitale &ndash; &egrave; il caso MLOL Scuola, case study utile in mancanza di altri paragonabili sul territorio nazionale &ndash; pu&ograve; raccogliere tanto contenuti commerciali (ovvero risorse che la scuola acquister&agrave; secondo le modalit&agrave; stabilite dal fornitore in accordo con gli editori) quanto contenuti aperti (ovvero risorse digitali che ricadono nel pubblico dominio oppu re distribuite con licenze creative che ne consentono fruizione e riutilizzo liberi), ognuno con le proprie specificit&agrave; e le proprie funzioni.

Alcune ragioni per offrire a scuola una collezione di libri digitali? Eccole:

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	<li style="text-align:justify">la biblioteca scolastica pu&ograve; rappresentare il primo gradino di accesso alla lettura;</li>
	<li style="text-align:justify">ogni iniziativa di promozione della lettura risulta inefficace senza un&rsquo;infrastruttura adatta a sostenerla;</li>
	<li style="text-align:justify">la lettura digitale consente di ampliare il ventaglio di possibilit&agrave; di accesso a un testo, a seconda delle necessit&agrave; dello studente e del docente;</li>
	<li style="text-align:justify">grazie a un catalogo vario e curato, una biblioteca a scuola consente di superare un&rsquo;idea di biblioteca ferma nel tempo.</li>
</ul>

Ma una biblioteca non &egrave; fatta solo di libri cartacei o digitali: pensiamo agli audiolibri, formato oggi diffusissimo tra i pi&ugrave; giovani per la fruizione di storie; oppure a un&rsquo;edicola internazionale, sguardo sulle cose del mondo declinato da mille prospettive differenti. E non &egrave; tutto: una biblioteca scolastica digitale pu&ograve; anche indicizzare risorse liberamente accessibili di biblioteche, musei, archivi e altre istituzioni culturali di tutto il mondo. Raccolte di manoscritti, mappe, spartiti, materiali audiovisivi: un accesso inedito alle fonti primarie, essenziali per arricchire didattica e apprendimento.

&copy; Silvia Mauri (da Amicizie nell&rsquo;orto, Editoriale Scienza)

Il digitale nelle biblioteche scolastiche | Giunti EDU

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