La conquista dello spazio scenico 2

La conquista dello spazio scenico 3

La conquista dello spazio scenico 4

Comunicare con la musica

Giochi e... desideri

Le emozioni dell’inizio

Proponiamo più e più volte un gioco con un dialogo ritualizzato e scopriamo come i bambini utilizzeranno nuove parole formulando nuove frasi. Come si fa<ul><li>Disponiamoci in uno spazio ampio, per esempio in giardino. Con una conta designiamo chi sarà la volpe e chi il gallo, tutti gli altri saranno galline.</li></ul>

Anghingò tre galline e un capò che andavano al mercato

“E qual è il tuo piatto preferito?” “La gallina... ma al mercato non c’era.” “E dove la puoi trovare.” “… nel tuo pollaio!”

Per tutti: senza parole

<ul><li>Invitiamo la volpe e il gallo a stare vicini, mentre le galline a stare lontane dalla volpe.</li><li>Diciamo che quando termina la conversazione, la volpe inizia a correre per cercare di acchiappare una gallina, le galline scappano a gambe levate e il gallo resta al suo posto.</li><li>La gallina che viene presa diventa volpe, la volpe prende il posto del gallo, il gallo si unisce alle galline. E il gioco continua.</li></ul>

Il burattino (mosso dal basso, mentre la marionetta è mossa dall’alto) rappresenta una forte motivazione a parlare, ad ascoltare e a scoprire nuove parole. Come si fa<ul><li>Ricerchiamo in giardino elementi naturali. Possiamo approfittare della potatura degli arbusti e degli alberi o invitare le famiglie a fare una passeggiata per ricercare ramaglie, cortecce d’albero, sassi...</li><li>Selezioniamo gli elementi con delle forme suggestive, che fanno venire in mente personaggi e animali, ­costruiamo­ il burattino puntando alla semplicità, all’adattarsi con quanto abbiamo, al vedere altro in quel che c’è. E se proprio vogliamo fare un ritocco mettiamo a disposizione alcuni ritagli di stoffa fine.</li><li>In un secondo momento, allestiamo uno spazio dove tenere i burattini in modo che i bambini li possano prendere in autonomia e giocarci liberamente.</li><li>Annotiamo le parole, i discorsi e le trame narrative che nascono spontaneamente durante il gioco. Poi, facciamo una sorpresa ai bambini: inventiamo una storia organizzando quanto abbiamo appuntato e mettiamola in scena con i burattini naturali.</li></ul>

Proponiamo letture immersive con
 
 silent book
 
 in giardino e scriviamo storie con i bambini. Il fatto che ci siano molti libri ambientati in spazi esterni è un messaggio da cogliere per promuovere la scuola all’aperto anche nelle stagioni più fredde.


 


 
 Che cosa serve
 


 Scegliamo libri “senza parole”, che richiamano elementi del nostro giardino scolastico, da leggere:

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 sotto un albero, per esempio
 
 L’albero
 
 di Iela Mari (Babalibri), adatto per i più piccoli;
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 in un posto del giardino particolarmente vissuto dai bambini,
 
 Nel mio giardino il mondo
 
 di Irene Penazzi (Terre di mezzo Editorie), adatto per i più grandi;
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 dove abbiamo tro
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Proponiamo letture immersive con silent book in giardino e scriviamo storie con i bambini. Il fatto che ci siano molti libri ambientati in spazi esterni è un messaggio da cogliere per promuovere la scuola all’aperto anche nelle stagioni più fredde.Che cosa serveScegliamo libri “senza parole”, che richiamano elementi del nostro giardino scolastico, da leggere:sotto un albero, per esempio L’albero di Iela Mari (Babalibri), adatto per i più piccoli;in un posto del giardino particolarmente vissuto dai bambini, Nel mio giardino il mondo di Irene Penazzi (Terre di mezzo Editorie), adatto per i più grandi;dove abbiamo trovato una traccia, per esempio una piuma di un uccello, Indovina che cosa succede di Gerda Muller (Babalibri), adatto per tutti.Come si faRaggiungiamo il luogo scelto per leggere e organizziamoci in modo da avere a disposizione una situazione raccolta e con alcune sedute (come sezioni di tronco) per un piccolo gruppo.Osserviamo l’ambiente circostante e diamo parola a ciò che i bambini osservano: foglie marroni lunghe, tronco ruvido e profumato, nuvole grandi...Avviamo la lettura senza parole sfogliando lentamente le pagine.Con i più piccoli, invitiamo i bambini a nominare e descrivere che cosa vedono e sosteniamo la loro lettura rilanciando le parole emerse durante le osservazioni precedenti.Con i più grandi, procuriamoci un legnetto e diciamo: “In questo libro non ci sono parole. Scriviamole noi! Chi ha il legnetto in mano dice che cosa scrivere e gli altri aspettano il proprio turno”. Giriamo pagina ogni volta che ciascuno termina la propria parte.Notiamo come i bambini ricerchino un linguaggio sempre più accurato via via che acquisiscono consapevolezza del fatto che loro dettano e noi scriviamo le loro parole.Una volta che abbiamo scritto un libro, dopo qualche giorno, rileggiamo la storia collettiva proprio dove l’abbiamo creata (sotto un albero, intorno a una pozza...).

Proponiamo letture immersive con silent book in giardino e scriviamo storie con i bambini. Il fatto che ci siano molti libri ambientati in spazi esterni è un messaggio da cogliere per promuovere la scuola all’aperto anche nelle stagioni più fredde. Che cosa serveScegliamo libri “senza parole”, che richiamano elementi del nostro giardino scolastico, da leggere:<ul><li>sotto un albero, per esempio L’albero di Iela Mari (Babalibri), adatto per i più piccoli;</li><li>in un posto del giardino particolarmente vissuto dai bambini, Nel mio giardino il mondo di Irene Penazzi (Terre di mezzo Editorie), adatto per i più grandi;</li><li>dove abbiamo trovato una traccia, per esempio una piuma di un uccello, Indovina che cosa succede di Gerda Muller (Babalibri), adatto per tutti.</li></ul> Come si fa<ul><li>Raggiungiamo il luogo scelto per leggere e organizziamoci in modo da avere a disposizione una situazione raccolta e con alcune sedute (come sezioni di tronco) per un piccolo gruppo.</li><li>Osserviamo l’ambiente circostante e diamo parola a ciò che i bambini osservano: foglie marroni lunghe, tronco ruvido e profumato, nuvole grandi...</li><li>Avviamo la lettura senza parole sfogliando lentamente le pagine.</li><li>Con i più piccoli, invitiamo i bambini a nominare e descrivere che cosa vedono e sosteniamo la loro lettura rilanciando le parole emerse durante le osservazioni precedenti.</li><li>Con i più grandi, procuriamoci un legnetto e diciamo: “In questo libro non ci sono parole. Scriviamole noi! Chi ha il legnetto in mano dice che cosa scrivere e gli altri aspettano il proprio turno”. Giriamo pagina ogni volta che ciascuno termina la propria parte.</li><li>Notiamo come i bambini ricerchino un linguaggio sempre più accurato via via che acquisiscono consapevolezza del fatto che loro dettano e noi scriviamo le loro parole.</li><li>Una volta che abbiamo scritto un libro, dopo qualche giorno, rileggiamo la storia collettiva proprio dove l’abbiamo creata (sotto un albero, intorno a una pozza...).</li></ul>

Per i più piccoli: burattino naturale

<ul><li>Diciamo che, prima, la volpe e il gallo parlano fra loro, poi la volpe cercherà di acchiappare una gallina.</li><li>Lasciandoci ispirare dalla conta appena fatta, accordiamoci su cosa si possono dire il gallo e la volpe. Per esempio:</li></ul>

“Volpe, cosa ci fai qui?” “Sto tornando dal mercato.” “Cos’hai comprato?” “Qualcosa da mangiare.”

Per i più grandi: volpe, gallo&nbsp;e galline

a comprar il pan pepato gli costava ventitré uno... due e... tre!

Giocare con... le parole

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