Carta o sasso? Impariamo un gioco di abilità e ritmo
Parole ritmate, una morra cinese e un delicato contatto corporeo per scoprire battimani anche in lingua madre. Di Antonio Di Pietro, pedagogista
di · 14 febbraio 2019Ci sono “giochi cinesi” che in realtà non sono cinesi.
Quello che molto spesso viene chiamato “ Nascondino cinese ” è un “ Nascondino al contrario ” dove uno si nasconde e tutti vanno a cercarlo. Poi, c'è la “ Dama cinese ” (inventato negli anni Venti negli Stati Uniti) un gioco da tavolo a forma di stella, dove non si “mangia” quando si salta una pedina (come invece avviene a Dama). Molto probabilmente l'appellativo “cinese” è collegato agli stereotipi (per il nascondino) e all'esotico (per il gioco da tavolo). E la “ Morra cinese ”?
Morra cinese
La “Morra” è un gioco diffuso in moltissime culture e dall'origine misteriosa. Le più remote testimonianze risalgono all'antico Egitto (tomba della XXV dinastia egizia), all'Antica Grecia (in un vaso con Elena e Paride) e all'Antica Roma (in un testo di Cicerone). La versione infantile di questo gioco viene chiamata “Morra cinese”.
La “Morra cinese” si gioca l'uno di fronte all'altro in questo modo: prima si fa oscillare la mano chiusa dicendo: «Sasso, carta, forbici!», poi ognuno fa uno di questi gesti:
-
pugno chiuso per il “sasso” →
-
mano aperta per la “carta” →
-
mano chiusa con indice e medio aperti per la “forbice” →
Il sasso vince sulla forbice (la forbice si rompe se prova a tagliare un sasso), la carta vince sul sasso (la carta avvolge il sasso), la forbice vince sulla carta (la forbice taglia la carta).
一角
Una signora di Taiwan mi ha insegnato “ I giao ” (一角), un gioco ritmico di mani in cinese che termina proprio con la morra. In vista della “ Giornata internazionale della lingua madre ” propongo ai bambini questa attività a due con l'intenzione di avviare anche una raccolta di battimani che i genitori facevano durante l'infanzia: in italiano (“Era lu lu lu... lunedì”), in dialetto, in lingua madre... senza escludere quelli in lingua inventata (“Cen bon bin pololin....”).
Dispongo un cerchio di sedie in modo che i bambini possano stare faccia a faccia. Poi, inizio a recitare la filastrocca in cinese. Anche se la mia pronuncia non è delle migliori, Dawei apprezza il mio sforzo.
Con il bambino di fronte a me inizio un semplice battimani: prima ognuno batte le mani, poi le ribatte con quelle dell'altro. Alterniamo a lungo questi due movimenti e tutti gli altri bambini iniziano a farlo a coppie.
Ci fermiamo per iniziare a fare in contemporanea il battimani a due seguendo la filastrocca:
Cinese |
Lettura “italiana” |
Traduzione |
一角 |
Yi jiao |
Un angolo |
两角 |
Liang jiao |
Due angoli |
三角 形 |
San jiao xing |
Triangolo |
Al termine, invito a fare la “Morra cinese” (che conoscono già tutti).
Cinese |
Lettura “italiana” |
Traduzione |
石头 |
Shitou |
Sasso |
剪刀 |
Jiandao |
Forbici |
布 |
Bu |
Tessuto |
Dico ai bambini che se alla “Morra” viene fatto lo stesso gesto, si fa un'altra volta. Invece, chi vince dà leggeri “pizzicotti” (come quelli che si fanno per chiudere i ravioli) su un braccio (dal polso alla spalla) del giocatore di fronte a sé.
Ad ogni “morbido pizzicotto” si dice:
Cinese |
Lettura “italiana” |
Traduzione |
做 饺 子
|
Jiao Zi |
Fai i ravioli |
做
|
Zuo |
Fai |
做
|
Zuo |
Fai |
In molti hanno fatto i “morbidi pizzicotti” dal polso... al collo!
Questa esperienza si è svolta all'interno del progetto “Conoscersi... per stare bene insieme” del Comune di Prato .
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