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Parliamoci

Al via il 21 settembre allo Spazio Formentini di Milano la mostra "Parliamoci", dedicata alle lingue degli stranieri, all’italiano insegnato agli immigrati. 

di Redazione GiuntiScuola20 settembre 20161 minuto di lettura
Parliamoci | Giunti Scuola

La lingua è un crocevia di storie. Imparare la lingua del paese in cui si vive è necessario per mettere le persone in relazione con le persone, per inserirle in quel mondo, superare lo straniamento, la distanza. Con questo spirito GSM ha promosso l’iniziativa Parliamoci dedicata alle scuole di italiano per stranieri , eleggendo quei luoghi a simbolo di accoglienza, cultura, partecipazione, scambio di conoscenze e di relazioni.

Ad affiancare Parliamoci anche Un libro in movimento , il risultato di un’esperienza compiuta da Alice Werblowsky, Guido Scarabottolo, Claudia Bagolin e Niki Milicevic presso la scuola di italiano per stranieri CPIA Pizzigoni di Milano. Studenti, di etnie e età diverse, hanno disegnato i propri ritratti. Ne sono uscite tante storie , che, in armonia o in opposizione, compongono una storia più grande, raccontata dall’insieme dei volti dipinti. Il serioso Kevin, l’allegro Momo, la lunare Bernadette, il riccio Joel, la conturbante Masha, la spumeggiante Didi, il beffardo Randson, lo spaventato Didier, il rabbioso Deniel. Osservando gli autoritratti, a poco a poco, affiorano le storie, le paure, i sogni, le sensazioni che sono loro, ma che in qualche modo ci appartengono. Abdou è due linee, due punti e una bocca. Festus ha il tocco della genialità. Tisari un animo fanciullo, Vera un grande amore che l’aspetta chissà dove. Ablaye gli occhi vuoti, pieni di paura.

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