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Una scuola che dà la parola. Un progetto in rete

Le scuole lavorano insieme con i servizi del territorio per “stare bene insieme” e proporre azioni per un’educazione linguistica di qualità per tutti. Ecco il racconto di una rete fiorentina. Di Barbara Hoffmann e Lioba Lankes.

di Redazione GiuntiScuola21 settembre 20177 minuti di lettura
Una scuola che dà la parola. Un progetto in rete | Giunti Scuola

Finalmente Rete! Il “gruppo Scuole e territorio”

Dal 2004 nel Quartiere 5 di Firenze è in atto un’esperienza che da quest’anno ha ottenuto riconoscimento formale. Nel Quartiere opera da circa 20 anni il “Laboratorio permanente per la Pace”, un Centro interculturale territoriale del Comune di Firenze, gestito in appalto dalla cooperativa sociale L’Abbaino e collegato alla Rete Nazionale dei Centri interculturali. Il Laboratorio ha tra i propri obiettivi quello di partecipare e promuovere esperienze di rete, in particolare ha costituito contatti significativi con tutte le scuole del territorio, coinvolgendo altri Centri territoriali e creando occasioni per riflettere insieme su alcuni nodi centrali dell’educazione. La caratteristica di questa esperienza è quella di partire dall’ascolto dei bisogni concreti degli e delle insegnanti, in maniera da utilizzare al meglio le risorse e le esperienze del territorio e sviluppare percorsi concreti di riflessione e cambiamento. Ad aprile 2017 si è concluso il percorso di formalizzazione ed è stato stipulato un protocollo di intesa tra Comune di Firenze - Quartiere 5 - Direzione Istruzione e gli Istituti comprensivi del Quartiere 5, AUSL Firenze Centro Educazione alla Salute per la Costituzione della Rete Scuola Territorio .

Dal gruppo alla Rete

Per dieci anni siamo stati un “gruppo informale” ma finalmente la “Rete Scuole e Territorio” è un soggetto riconosciuto. La Rete coinvolge tutti gli Istituti Comprensivi del Quartiere, i Centri linguistici, l’Ausl territoriale ed è coordinata dal Laboratorio permanente per la Pace. Il tema trasversale della Rete è lo “stare bene insieme a scuola” , ma ogni anno individua un tema “caldo” particolarmente sentito dalle scuole e definisce un calendario di iniziative mirate. Vengono definiti incontri, gruppi di studio, interventi nelle classi, seminari. Il momento centrale del lavoro della Rete è all’inizio di ogni anno, quando si organizza una Giornata studio alla quale si invitano tutti gli insegnanti e gli educatori interessati. Questo evento serve per creare una base di partenza comune, individuare ed accogliere i bisogni delle scuole per affrontare insieme il tema dell’anno. In seguito, il lavoro viene monitorato da un gruppo più ristretto di rappresentanti. La formalizzazione della Rete ci permette di condividere con i Dirigenti scolastici l’impegno e il riconoscimento per il lavoro degli insegnanti che partecipano alle iniziative, sia in fase organizzativa che durante gli eventi. Ogni Istituto ha un referente riconosciuto che partecipa alle riunioni organizzative 4/5 volte all’anno portando il contributo delle diverse scuole, mentre la partecipazione di tutti gli interessati agli eventi della Rete è considerata nelle ore di formazione.

Ma quali sono i nostri temi?

Ogni anno, una delle attività della Rete consiste nel monitorare i bisogni e le idee degli insegnanti, cercare di capire quali possono essere gli argomenti su cui focalizzare il lavoro dell’anno seguente. Di solito gli argomenti hanno una sorta di “continuità”; affrontando durante l’anno esperienze all’interno di una cornice tematica, emergono elementi che richiedono approfondimento e da lì si riparte l’anno successivo. I temi dell’anno vengono presentati nella Giornata studio. Il titolo della Giornata viene definito dal gruppo dei referenti ed è rappresentativo di quello che poi sarà il contenuto del lavoro di tutto l’anno. Alcuni dei titoli più rappresentativi degli scorsi anni sono:
- appartenenza e partecipazione;
- dalla coesistenza alla convivenza;
- passaggi e ponti;
- sto bene quando imparo e imparo quando sto bene.

Dal 2015, in linea con alcuni input della Rete nazionale dei Centri interculturali, stiamo lavorando sul tema del plurilinguismo, inteso come elemento da promuovere e facilitare nelle nostre scuole. La Giornata studio dello scorso anno si intitolava “Quante lingue parla la scuola” ; l’evento ha aperto un anno di lavori che ha visto l’attivazione di un gruppo di studi su come valorizzare le lingue madre e facilitare percorsi positivi di bilinguismo nei bambini non italofoni, un seminario per promuovere un approccio plurilingue nel lavoro in classe, incontri con esperti per comprendere le particolarità delle lingue più presenti nelle nostre scuole (arabo, cinese, romeno, romanè), attività dimostrative nelle classi, incontri formativi per docenti, raccolte di esperienze di alcuni insegnanti che hanno sviluppato nella loro programmazione un approccio plurilingue e/o la valorizzazione delle lingue madre.

Una scuola che dà la parola…

Il lavoro svolto negli ultimi anni, ci ha portati a comprendere come vi sia una difficoltà generalizzata nello sviluppo di competenze linguistiche , argomentative, narrative, non soltanto nei bambini di lingua madre non italiana (pur nati in Italia e con un regolare percorso nella scuola) ma anche nei bambini/ragazzi italofoni. Si è riscontrata una difficoltà generale, da parte di bambini e ragazzi, a esprimere le proprie idee e le proprie emozioni, argomentare i propri pensieri, raccontare le proprie esperienze. È molto frequente osservare difficoltà e insicurezza nel discutere e dialogare in maniera costruttiva, la mancanza di un lessico appropriato e di creatività nel parlare. Quindi, quest’anno abbiamo deciso di concentrare l’attenzione sulla costruzione delle abilità linguistiche . “Una scuola che dà la parola” è il titolo della giornata studio. Il lavoro di quest’anno si concentrerà su metodologie, atteggiamenti, strumenti, risorse che la scuola può utilizzare per creare le condizioni in cui i nostri bambini/ragazzi siano motivati a esprimersi, non abbiano paura di farlo e sviluppino competenze adeguate per farlo bene.

È difficile ma funziona

Procedere insieme, discutere, confrontare idee, dubbi, esperienze, rappresenta un processo che non è stato facile iniziare, in qualche momento pareva difficile riuscire a dargli davvero senso e continuità, ma la motivazione di insegnanti ed educatori coinvolti ha finito per dare ragione a questa esperienza. Come dice un famoso proverbio africano “da soli si va più veloci ma insieme si va più lontano”
I materiali condivisi e prodotti e la documentazione delle attività della Rete Scuole e Territorio rappresentano il patrimonio principale del Centro di documentazione del Laboratorio permanente per la Pace e stiamo valutando alcune possibilità per renderlo più fruibile da chiunque ne sia interessato.

Per saperne di più

laboratoriopermanenteperlapace@gmail.com
Via E. Ramirez delle Montalve 1 Scuola secondaria di primo grado Guicciardini Firenze
Cooperativa sociale L’Abbaino segreteria@abbaino.it

Link utili per seguire la programmazione e contattare il Centro:
http://servizi.comune.fi.it/servizi/
www.abbaino.it/laboratorio-permanente-per-la-pace
www.facebook.com/laboratoriopermanenteperlapace

Le foto sono tratte da questo sito e da questa pagina Facebook

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