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Grandi regine e grandi donne

Esploriamo la storia di alcune donne che, con o senza una corona in testa, hanno cambiato la loro vita e quella di molti altri. Di Mara Famularo.

di Redazione GiuntiScuola12 aprile 20164 minuti di lettura
Grandi regine e grandi donne | Giunti Scuola

Molte grandi donne hanno fatto viaggi avventurosi, scoperte rivoluzionarie, e battaglie coraggiose. Per immergersi nelle loro storie, ecco qualche attività per bambini tra i 7 e gli 11 anni.
I testi di riferimento sono Nina e i diritti delle donne di Cecilia D’Elia e Cattive ragazze di Assia Petricelli e Sergio Riccardi.

Storie a fumetti

Al mondo non ci sono stati solo re, condottieri ed eroi, ma anche regine, scienziate ed eroine. Qualche esempio? Zenobia di Palmira, che difese il suo regno dai Romani. L’imperatrice Teodora di Bisanzio, che volle leggi capaci di tutelare le donne provenienti da classi sociali disagiate . La regina Eleonora d’Aquitania, famosa per l’irresistibile bellezza e la grande intelligenza. E poi ancora Caterina II di Russia, Cristina di Svezia, Elisabetta I…
Si può raccontare la storia delle grandi regine del passato usando il linguaggio del fumetto, proprio come nel graphic novel Cattive ragazze . Poche tavole di disegni e balloon saranno sufficienti a rappresentare la sovrana che ci è piaciuta di più.

La regina degli scacchi

Molte donne hanno spesso combattuto una battaglia personale che ha però rivoluzionato anche la vita degli altri. Per trasmettere ai bambini il senso di questa esperienza, si possono trasformare gli scacchi in un gioco di squadra .

  • I partecipanti si dividono in 2 squadre e sorteggiano quale pezzo degli scacchi rappresentare. Il re non è considerato un personaggio, ma il “tesoro” che la squadra deve proteggere.
  • Ogni giocatore muove il suo pezzo secondo le regole degli scacchi.
  • La regina è il caposquadra. Oltre a muovere la sua pedina (e quella del re), decide chi di volta in volta deve giocare. Può suggerire come ognuno deve muovere. Può chiedere aiuto a un altro membro della squadra, delegando a lui la scelta.
  • Gli altri giocatori muovono il loro pezzo quando la regina glielo “ordina”, ma sono liberi di seguire o no le sue indicazioni. Se ritengono che la regina sbagli, possono disobbedire.

Una brava regina deve rispettare e valorizzare ognuno degli altri pezzi. Un bravo giocatore deve capire quale è la mossa giusta da fare ma anche essere pronto a sacrificarsi per il bene comune . Per rendere la sfida più coinvolgente, si può creare una scacchiera sul pavimento con quadrati di carta bianchi e nera, grandi a sufficienza per ospitare un bambino in piedi. In questo caso, ogni giocatore impersonerà il suo pezzo sulla scacchiera (come accade in un celebre capitolo di Harry Potter ).

Il mazzo “truccato”

Ne Il castello dei destini incrociati Italo Calvino prende un mazzo di carte illustrate, ne mette in fila alcune e mostra come ogni sequenza rappresenti una storia. Si può fare lo stesso con un mazzo di carte francesi, selezionando tutte le figure (Re, Regine, Jack e Jolly) e una ventina di altre carte. Per rendere i semi “parlanti”, si può attaccare su ogni carta un’etichetta che le dia un’interpretazione più precisa . Per esempio: sul 10 di fiori si può scrivere “bosco”, sul 10 di picche “esercito”, sul 10 di cuori “folla”, sul 10 di quadri “ città”. Si procede così:

  • A sorteggio, si elegge una regina che ha il compito di scegliere la prima carta di ogni storia e trascrivere i racconti che verranno fatti.
  • Ogni giocatore fa da narratore, cioè pesca una carta e la usa come spunto per raccontare.

A discrezione, la regina può cambiare l’ordine delle carte e quindi il corso della storia. Ma poiché ha anche il dovere di trascriverla, i suoi interventi devono stimolare e non ostacolare la fantasia dei narratori.

Lo stemma di famiglia

In ogni famiglia c’è sempre almeno una grande donna, che sia la mamma, la nonna o la zia. Ogni bambino può rappresentare il proprio albero genealogico. Prendendo a modello il Family Tree di Norman Rockwell, è possibile arricchire lo schema con elementi fantastici. Per esempio, inserire all’origine della propria famiglia una grande regina.

Per saperne di più

Scuola primaria

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