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Una Luna da raccontare

Una lettrice ci ha inviato un articolo di TGCOM24 a proposito di un libro che sembra davvero interessante.

di Arturo Ghinelli26 marzo 20124 minuti di lettura
Una Luna da raccontare | Giunti Scuola

"Si chiama Selene Biffi, 28 anni (…). Un’invidiabile fede nel prossimo (e nei giovani in particolare) l'ha spinta in giro per il mondo (…).

In Afghanistan tre anni fa ha visto la morte in faccia , con l’assalto talebano a un compound occidentale che ospitava personale Onu come lei. “Un giorno che mi ha segnato - racconta a Tgcom - ma non mi ha fatto cambiare idea. Sapevo e so che l’accesso all’istruzione può cambiare la vita di persone, famiglie e interi villaggi. Quell’anno al confine con il Turkemenistan - prosegue - un gruppo di ragazzine mi ha confidato i suoi sogni. Volevano diventare maestre e dottoresse per aiutare il loro villaggio e spezzare il ciclo di povertà che sembrava eterno. Peccato che da quelle parti l’unica specie di scuola fosse senza insegnanti, lavagne e matite" .

Così è nato Luna , un libro illustrato bilingue per bambini. L'intento è creare dialogo interculturale tra bambini di diverse origini e bambini Italiani. Il volume è realizzato nel nostro Paese mentre altri fumetti di PlainInk vengono prodotti in loco in India e Afghanistan per creare lavoro a livello locale. La distribuzione, gratuita, è per bambini e villaggi per insegnare le basi di salute, igiene e sicurezza alimentare.

PlainInk è una storia destinata a un lieto fine, un’associazione no profit dove immaginazione e colori vanno di pari passo all’assenza di confessioni e sponsor politici. Luna è il primo frutto di questo cammino durato più di un anno. “Il libro - spiega Selene - con le sue tinte e la successione naturale delle tavole raggiunge allo stesso modo qualsiasi bambino, europeo, asiatico o africano che sia. Abbiamo rispettato tradizioni e cultura locali” .

Nella storia illustrata si narra del piccolo Ahmed che, con la famiglia, è costretto a lasciare il Marocco per l’Italia. La fortuna sarà quella di tenersi in tasca la più bella tra le sue biglie, Luna appunto.

In appendice - per dirla in burocratese - una serie di piccoli test di apprendimento per chi ha letto il libro. Domande e disegni semplicissimi ma più che sufficienti per stimolare curiosità e intelligenza. “Ho già lavorato a sussidiari, so quanto siano difficili da realizzare ma so anche quanto servano a strappare i bambini dall’ignoranza alla quale certi adulti volevano costringerli” dice la giovane brianzola di Mezzago, forte di esperienze come consulente e speaker per Onu, Columbia University, Banca Mondiale, OSCE, Consiglio d’Europa. Microsoft...".

- Estratto dall'intervista di Sauro Legramandi a Selene Biffi dell’associazione no profit Plainink.org per Tgcom -

Una lettrice ci ha inviato questa intervista e adesso siamo curiosi di avere tra le mani questo libro per vedere se ci può aiutare a fare quello che Graziella Favaro ci ha sollecitato col suo ultimo articolo: Raccontate, raccontate: l’italiano crescerà…

"L’importanza della narrazione e l’attenzione allo sviluppo della capacità narrativa, riguardano sia coloro che imparano l’italiano partendo da una situazione di non italofonia, sia coloro che sanno già capire e parlare la nostra lingua al momento del loro ingresso nella scuola primaria.

Per gli uni, la proposta narrativa dà senso a ciò che si acquisisce giorno dopo giorno , lo tiene insieme e lo rende trasparente e pregnante. Per gli altri, la possibilità di narrare apre le porte ad altre capacità quali quelle di descrivere, scoprire i legami di causa ed effetto , mettere in ordine cronologico e perfino argomentare… E dunque, anche alla capacità di accedere alla lingua più complessa che è rappresentata dall’italiano per studiare".

Se mantiene le promesse, questo libro, che sfrutta il linguaggio universale delle immagini e mette a confronto l’italiano con la lingua araba, potrebbe proprio aiutarci a far crescere l’italiano raccontando …la Luna.

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