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Scenari interculturali. Una guida per un curricolo interculturale e plurilingue

Come inserire l’educazione interculturale e l’attenzione alle lingue della classe nel curricolo comune? Una Guida europea dà indicazioni operative e propone strumenti e percorsi didattici.  Di Graziella Favaro. 

di Redazione GiuntiScuola03 aprile 20176 minuti di lettura
Scenari interculturali. Una guida per un curricolo interculturale e plurilingue | Giunti Scuola

Le differenze e le lingue nel curricolo

Le parole e le storie camminano insieme, sono fortemente legate le une alle altre; si danno reciprocamente forma e colore, suono e significato. Parole e storie che spesso, nelle biografie dei bambini e dei ragazzi, hanno coloriture differenti, si collocano tra qui e là, si compongono giorno per giorno grazie al confronto e alla mescolanza. Come mettere insieme le differenze culturali e la diversità linguistica che caratterizzano sempre di più le classi multiculturali e plurilingui? L’educazione interculturale è quasi sempre relegata ai margini, proposta nei ritagli di tempo e in maniera sporadica attraverso uno sguardo che si allarga sul mondo per un momento, una finestra che si socchiude su altri punti di vista, un accento che fa capolino e poi ritorna nel silenzio. E così succede alle lingue parlate e conosciute dai bambini e dai ragazzi della classe: sono quasi sempre ignorate, a volte ritenute la causa di una competenza ancora insicura nella lingua di scolarità.
Come portare i temi interculturali e l’attenzione alla diversità linguistica nel curricolo comune? Come fare del multilinguismo della città e del bilinguismo degli individui un punto di forza e un’opportunità per tutti?
Una Guida, destinata alle scuole di tutta l’Europa, ci aiuta a mettere insieme educazione interculturale e attenzione alla diversità linguistica. Dopo l’importante documento, che ormai da qualche anno contribuisce a indirizzare e sostenere le scelte pedagogiche e i materiali didattici per l’insegnamento/apprendimento delle lingue straniere e delle lingue seconde (il Quadro comune europeo di riferimento per le lingue ), il Consiglio d’Europa ha compiuto un ulteriore passo avanti in direzione interculturale e ha elaborato una Guida per lo sviluppo e l’attuazione di curricoli per una educazione plurilingue e interculturale . Le indicazioni contenute nel documento – proposto nella sua versione iniziale nel 2010 (e in italiano nel 2012) - sono state in questi anni sperimentate in molte scuole e ora il testo esce rivisto e arricchito grazie alle pratiche e alle osservazioni degli insegnanti.

Imparare a partire da ciò che si sa

Il documento prende origine dalla consapevolezza dell’eterogeneità, rispetto alla lingua e alla provenienza culturale, che si ritrova oggi nelle scuole europee e dalla necessità di stabilire un legame efficace tra i contenuti comuni e i bagagli individuali linguistici e culturali che ogni alunno porta con sè. Nella Guida si afferma infatti: “ Poiché ogni apprendimento avviene integrando nuove conoscenze e competenze a quelle che già si posseggono (e a scuola questo avviene soprattutto attraverso la lingua di scolarizzazione) e che queste sono spesso codificate in altre lingue, è indispensabile tenere conto delle lingue che costituiscono i repertori degli studenti. Queste sono, d’altra parte, la base prima, il fondamento, della formazione delle identità individuali e collettive degli apprendenti”.
I principi ai quali si ispira il documento sono quelli della coerenza fra le dichiarazioni di principio e le scelte educative; dell’ equità e del riconoscimento di competenze e conoscenze; della qualità dell’educazione per tutti, con un’attenzione particolare ai soggetti più vulnerabili. Nella Guida si legge: “L’educazione plurilingue e interculturale risponde al diritto di ogni individuo ad una educazione di qualità: acquisizione di competenze, di conoscenze, di strategie e di atteggiamenti; diversità delle esperienze di apprendimento; costruzione di identità individuali e collettive. Si tratta di rendere più efficace l’insegnamento e, contemporaneamente, di far sì che esso contribuisca in modo maggiore al successo scolastico degli allievi più vulnerabili, oltre che alla coesione sociale”.

Com’è strutturala la Guida

Il testo si compone di tre parti. Nella prima vengono delineati i riferimenti e le componenti per un’educazione plurilingue e interculturale e sono proposte le modalità e possibilità per l’inserimento di questi temi nel curricolo. La seconda parte, fortemente arricchita rispetto alla versione iniziale grazie alle sperimentazioni condotte nelle scuole, è dedicata a come tradurre in pratica i contenuti e gli obiettivi specifici di una educazione plurilingue e interculturale. Il terzo capitolo propone possibili scenari curricolari e applicazioni operative nei diversi livelli di scolarità (dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado) ed entra anche nel merito della distribuzione del tempo scolastico. In questa parte, molti sono gli esempi e le indicazioni concrete per un curricolo interculturale e plurilingue da attuare con i bambini della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della secondaria.
L’obiettivo delle Guida è “fare in modo che l’educazione plurilingue e interculturale trovi collocazione nel curricolo. Questo può voler dire modificarlo in maniera importante e sostanziale, senza tuttavia iscriversi in una logica di rottura rispetto alle finalità perseguite dal curricolo preesistente”.

Strumenti e proposte operative

Nei documenti allegati alla Guida, sono raccolti molti strumenti operativi e la segnalazione di materiali didattici da sperimentare. Fra questi:
-tracce e strumenti da usare per capire quali sono le rappresentazioni sociali delle diverse lingue e per conoscere la situazione linguistica locale;
-elenco e quadro delle competenze necessarie agli insegnanti per attuare un’educazione plurilingue e interculturale;
-strumenti e risorse utili per elaborare e attuare un curricolo interculturale e plurilingue nei diversi livelli di scolarità;
-percorsi didattici e attività da realizzare con i bambini e con i ragazzi;
-indicazioni operative per conoscere e valorizzare i repertori linguistici e culturali degli alunni di altra lingua.
Su questo tema, oltre a bibliografie, ricerche ed esperienze, viene proposta anche una traccia per “l’autobiografia degli incontri interculturali”. Il materiale può essere utilizzato con i bambini e con i ragazzi per individuare – e agire su - le loro rappresentazioni degli altri e le strategie comunicative che essi mettono in atto per interagire in situazione di plurilinguismo.

Foto dell'albero: tratta da "L’orologiaio matto. Calendario interculturale".
Foto dei saluti in varie lingue: Comune di Prato, Progetto “Conoscersi per stare bene insieme”

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