Contenuto riservato agli abbonati io+

Penna e calligrafia addio? Un'intervista a Daniela Lucangeli

La scrittura è solo un fatto estetico? Meglio la penna o il computer? Cosa si intende, oggi, per "disgrafia"? A queste ed altre domande risponde Daniela Lucangeli su ilsussidiario.net.

di Redazione GiuntiScuola31 luglio 20141 minuto di lettura
Penna e calligrafia addio? Un'intervista a Daniela Lucangeli | Giunti Scuola

Daniela Lucangeli, esperta di DSA e di intelligenza numerica , autrice per Giunti Scuola del volume La Discalculia e le difficoltà in aritmetica , ha rilasciato un'intervista alla redazione del sussidiario.net sul destino della penna nelle pratiche scolastiche di oggi.

Siamo lontani dai tempi in cui s'imponevano agli alunni duri esercizi di calligrafia , ha detto, ma "la scrittura come processo di pianificazione delle idee è indipendente dagli aspetti di produzione calligrafica".

Rispetto alla scrittura su computer o con la penna , ha sottolineato che "il processo cognitivo dal punto di vista del pensiero è simile, ma la sua realizzazione chiede competenze diverse". Dunque non è possibile stabilire quale dei due strumenti sia migliore ("sarebbe come chiedersi se è meglio, in assoluto, usare una scarpa da ginnastica o una col tacco 12").

Chiude l'intervista una lunga precisazione sul rapporto tra l' intelligere e la scrittura . Un legame molto stretto, ha assicurato Lucangeli, ma a patto di accettare una precisazione: l' intelligere (meglio dell'abusato "pensare") avviene grazie e secondo tre direzioni fondamentali: "da fuori a dentro" (quando apprendo cose nuove: alfabetizzazione, istruzione, informazione); "da dentro a fuori" (quando penso qualcosa); "da dentro a dentro" (quando attraverso le mie competenze, trasformo ciò che non è chiaro in qualcosa di chiaro per me). Quest'ultima dimensione, intermedia tra le altre due, è anche la più delicata e importante.

Per saperne di più

31 Luglio 2014 La Vita Scolastica